Zero Dark Thirty, il film sulla caccia e cattura di Osama Bin Laden durata 10 anni, della regista Katrhin Bigelow, un racconto al femminile.
Zero Dark Thirty è l’opera seconda della regista Kathryn Bigelow ex moglie di James Cameron che prova per la seconda volta, dopo il precedente film, The Hurt Locker, in cui affrontava i retroscena della guerra in Iraq, questa volta è alle prese con la storia della cattura di Osama Bin Laden e su tutto il lavoro che in 10 anni ha portato alla sua uccisione.
Dicevo appunto che Zero Dark Thirty è un film visto ed interpretato con l’occhio al femminile anche perché oltre alla regia di Kathryn Bigelow abbiamo anche la principale attrice del film, Jessica Chainstain, che interpreta un ruolo chiave nella pellicola, Jessica Chainstain interpreta un’importante agente della CIA nonché, l’unica che, al momento del riconoscimento del cadavere di Osama Bin Laden, è la maggiore fonte accreditata per riconoscere in quel cadavere riportatogli dagli agenti della CIA alla fine della missione, per la riuscita della quale, lei stessa e tutto il suo staff collaborativo si è mosso nel corso di lunghi anni di ricerca.
Al femminile poiché la protagonista, sempre tesa per il compimento della lunga ricerca, è l’unica, nel corso dell’intero dipanamento della lunga ricerca ad avere momenti di emozioni e di sofferenza e pianto quando la sua collaboratrice ed amica muore durante un falso incontro con una fonte rivelatosi poi un attentatore kamikaze.
Il tutto non stona, anzi rende più umana la passione e l’intento alla riuscita di una ricerca che è diventata, per lunghissimi anni così vissuti per dipanare la difficile matassa della stessa, forse la motivazione del’esistenza oltre che della missione anche quella dei personaggi coinvolti.
Direi che, in Zero Dark Thirty più che un film d’azione che realmente c’è ma che occupa la parte finale della pellicola, il restante ¾ del film è frutto di un serrato lavoro, deduzioni e ragionamenti. Il che credetemi, non stona affatto, anzi rende il tutto più veritiero.
Il film Zero Dark Thirty è strutturato in diversi capitoli, tutti consecutivi, fin dall’inizio quando la protagonista inizia la sua operazione in un luogo di cui non si dice ne si sa l’ubicazione ma che in realtà fu una delle tante prigioni segrete della CIA dove mosse le prime ricerche su Osama Bin Laden dopo quel tragico 11 settembre, che nel film compare solo per registrazioni di persone che parlano dalle Torri Gemelle con dei telefoni al cui capo ci sono degli operatori di supporto, un supporto che si può ben capire è più psichico che fisico.
Questo è l’inizio che Katrhin Bigelow sceglie per entrare nella vicenda nella narrazione, e si intuisce tutta la tragedia che scaturirà da quel momento in poi.
Zero Dark Thirty è stato anche al centro di forti critiche, difatti è stato chiesto alla Produzione ed alla Casa distributrice della pellicola, di tagliare alcune scene della prima parte del film quando, in quel posto imprecisato, si può vedere il sistema di tortura psico fisica con cui operava la CIA. Personalmente, pensavo peggio, perché in realtà non ci sono forti scene di sangue, si vede solo che la tortura era , oltre che di privazioni fisiche tra cui il cibo che veniva sostituito da forti e forzate bevute d’acqua quando il prigioniero non collaborava e, ovviamente si vedono i segni delle percosse ed il modo in cui erano legati tale da impedirgli movimenti , costretti a stare in piedi al buio.
Tuttavia la Regista penso sia stata abile nel mostrare, nelle sequenze delle torture e degli interrogatori, solo una minima realtà di quello che realmente, è poi trapelato sui metodi di tortura compiuti con una forma di sadismo e di totale mancanza di “rispetto umano”. Non si può fare a meno di ripensare alle reali atroci torture che sono addirittura state fonte di scandalo per la CIA. Ecco, direi che questa parte, in Zero Dark Thirty, è stata vistosamente “alleggerita”.
Tutto trascorre nel film come un dossier in cui si attraversano vari periodi, positivi o meno per la ricerca del grande capo nemico, si vedono anche i vari attentati negli anni del’organizzazione di Osama Bin Laden, come la morte di un’amica collaboratrice e capo della spedizione della CIA che in Pakistan perde la vita per un’auto bomba. Quindi si vedono delle sconfitte della CIA, difatti c’è anche un capitolo dedicato a questo ma, quello che si intuisce maggiormente in tutta la pellicola, è una voglia incondizionata per l’attrice protagonista (a dire il vero interpretata in modo un po’ troppo “leccatina nell’abbigliamento ” e collegiale”) che, dopo la morte dell’amica per via dell’auto bomba, decide che realmente non si concederà pace fino a quando Osama Bin Laden,non sarà trovato.
Zero Dark Thirty non è un film violento, c’è solo l’azione finale della cattura di Osama Bin Laden, in realtà già morto , difatti come sappiamo, o forse non ci è dato di sapere visto il Top Secret che regna su tutta la missione della cattura, nel film gli agenti della CIA arrivano dopo che tutto è stato già fatto, trovano i segni del conflitto e raccolgono hard disk, CD materiale ed il corpo del terrorista che poi la protagonista riconoscerà.
Tutto il film Zero Dark Thirty è comunque teso, e, anche se auto celebrativo dell’operato Usa,si respira, un’atmosfera di continua tensione , quasi si stesse camminando su un terreno minato, insuccessi, successi, tentativi di interpretazione di possibili talpe interne, sono un logorante lavoro di tutta la squadra che nel film lavora molto sinergicamente anche dovendo agire da una parte all’altra del Mondo.
Zero Dark Thirty quindi si colloca a metà tra un documentario ed un film con l’aspetto predominante che è quello della costruzione del mettere insieme il puzzle a qualsiasi costo, pur di acciuffare il pericolo numero uno.
Una curiosità, molti si chiederanno il significato di: Zero Dark Thirty, eccovelo spiegato.
Zero Dark Thirty, come spiegato dalla regista regista Kathryn Bigelow, è un termine tratto dal gergo militare che sta ad indicare:
“trenta minuti dopo la mezzanotte”. Quindi Zero Dark Thirty è quel lasso di tempo avvolto nel buio della notte che consente di attaccare: “senza farsi vedere”.
Per portare tutto questo sullo schermo, non a caso, sono occorse tecnologie innovative e apparecchi ad alta sensibilità luminosa, così da poter girare senza problemi anche in condizioni di scarsa visibilità, tutto questo si può ben vedere nella concitata azione della cattura in cui immagini buie si compenetrano con immagini ad effetto infrarossi.
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TRAMA DEL FILM Zero Dark Thirty :
“Per un intero decennio, un team di alto livello lavora in gran segreto per un’operazione di sicurezza militare che si snoda in tutto il mondo con un solo obiettivo: eliminare Osama Bin Laden. Dopo Hurt Locker, la regista e produttrice Kathryn Bigelow e lo sceneggiatore Mark Boal si uniscono nuovamente per raccontarci la storia della più grande caccia all’uomo più pericoloso degli ultimi tempi”.
USCITA CINEMA: 07/02/2013
GENERE: Drammatico
REGIA: Kathryn Bigelow
SCENEGGIATURA: Mark Boal
ATTORI:
Joel Edgerton, Jessica Chastain, Edgar Ramirez, Kyle Chandler, Mark Strong, Jennifer Ehle, Chris Pratt,Jason Clarke, Fares Fares, Harold Perrineau, Nina Arianda, Nash Edgerton
PRODUZIONE: Annapurna Pictures
DISTRIBUZIONE: Universal Pictures
PAESE: USA 2012
DURATA: 139 Min
FORMATO: Colore
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