Gli studenti italiani impegnati nel progetto di studio all’estero Erasmus non hanno potuto votare alle Elezioni Politiche 2013, ma non si sono persi d’animo ed hanno deciso di fare da soli. Come già riferito in un precedente articolo e utilizzando il chiarissimo hashtag #iovotolostesso su Twitter, gli studenti Erasmus italiani hanno deciso di organizzarsi un loro “seggio” ed esprimere il loro voto.
In Spagna l’iniziativa degli studenti italiani ha raccolto addirittura l’attenzione di “El Mundo”, uno dei maggiori giornali nazionali iberici. In particolare, un gruppo di studenti di Siviglia si è riunito nel Bar “El Ruko”, popolare locale cittadino, allestendo un vero e proprio seggio.
Invitati a votare tutti gli studenti Erasmus italiani ed altri nostri connazionali in Spagna esclusi, anch’essi, dal diritto di voto effettivo. In totale 155 “elettori mancati” con un’età media di 23-24 anni.
I risultati sono stati questi!
MoVimento 5 Stelle | 38,1% |
PD | 19,4% |
Scelta Civica | 15,5% |
SEL | 8,4% |
Rivoluzione Civile | 7,7% |
Fermare il Declino | 3,9% |
Pensionati | 1,3% |
PDL | 0,6% |
Altre liste | 5,1% |
Vittoria del MoVimento 5 Stelle, che ottiene il doppio dei voti del PD. Solo un voto invece per il partito di Berlusconi, superato persino dalla lista dei Pensionati.
Ovviamente il risultato non ha nulla di riferibile a quello che sarà il vero risultato delle Elezioni Politiche italiane “effettive”, ma quella del seggio virtuale è stata una iniziativa che ha suscitato molto interesse e simpatia in Spagna, tanto da attirare l’attenzione di una testata giornalistica importante come “El Mundo”.
Il voto alternativo degli studenti Erasmus | L’articolo di El Mundo
Gli studenti Erasmus, così come altre categorie di italiani all’estero, non possono votare per le Elezioni Politiche a causa di una “dimenticanza” contenuta nella Legge elettorale italiana (Porcellum). Già nel 2008 non riuscirono a votare e, visto che la dimenticanza si è protratta, nei cinque anni successivi nessun partito in Parlamento ha sollevato la questione, impedendo dunque per la seconda volta ai nostri giovani studenti all’estero il diritto al voto…a meno che non tornino, a loro spese, in Italia!
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