Nuova gaffe per il m5s, questa volta ad opera di Vito Crimi, sul Presidente Giorgio Napolitano. Telefonata al Quirinale per le scuse.
Sembra non esserci pace per il movimento cinque stelle. Non solo il movimento non riesce a mostrare le sue capacità governative (anche perché obiettivamente non ve ne è stato il tempo), ma sembra che i parlamentari/cittadini di Beppe Grillo non facciano altro che collezionare gaffes imbarazzanti. Questa volta tocca a Vito Crimi, il capogruppo più discusso di tutto il Senato, se non altro perché appartiene al partito emergente di queste elezioni 2013.
La dichiarazione di vito crimi
Dopo le attese consultazioni al Quirinale, Vito Crimi ha commentanto: “Napolitano è stato attento, non si è addormentato. Beppe è stato capace di tenerlo abbastanza sveglio, ma anche lui è stato abbastanza attivo e abbiamo interloquito parecchio“. Per poi far marcia indietro resosi conto, o forse avendogli fatto notare, che la frase poteva essere interpretata (come è stato) in modo infelice. Il capogruppo grillino ha quindi chiamato il Quirinale per porgere le sue scuse: “La frase attribuitami non voleva essere irrispettosa ma anzi inserita in un contesto più ampio voleva evidenziare la particolare attenzione mostrata nei nostri confronti. Una frase estrapolata da un discorso assume tutto un altro rilievo ovviamente. Il senso del discorso generale era chiaro e intendeva dare atto al presidente Napolitano di essere stato attento ascoltatore“. Nello specifico, continua il parlamentare, “riprendeva una battuta dello stesso Beppe Grillo che ha detto amichevolmente direttamente al Presidente, dopo averlo conosciuto, che non utilizzerà più l’appellativo di Morfeo“.
Che Grillo avesse una verve da comico lo si sapeva già, avendo ricoperto per molto tempo con onore quel ruolo. Che anche il suo capogruppo volesse seguire i suoi passi nel campo teatrale però ancora non se ne era a conoscenza. Certamente Vito Crimi non voleva essere irrispettoso nei confronti della più alta carica dello Stato, dinanzi alla quale ci si aspetterebbe solo di chinare il capo, soprattutto in un momento così importante per l’Italia quali sono le consultazioni per il governo. Tra l’altro, Crimi aggiunge che questa sua uscita è “comunque trasparenza”. E si sa che la trasparenza è il cavallo di battaglia dei cinque stelle, assieme alla riduzione dei benefici parlamentari.
Si spera solo che queste ironie vengano presto abbandonate e che i parlamentari inizino a rispondere ai cittadini elettori con una dote a loro ancora sconosciuta: la serietà!
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