Ritorno a casa dopo tre giorni di fermo per Vikernes, Varg “il lupo” fa ritorno al suo blog
Vikernes “Varg” il lupo fa ritorno
Kristian Vikernes soprannominato « Varg » il lupo ha fatto ritorno a casa giovedì dopo un fermo iniziato martedì mattina, quando la polizia francese aveva fatto irruzione nella sua abitazione in un paesino della Correze, dipartimento centrale della Francia con Brive La Gaillarde, la città più grande ( per chi conosce e ama George Brassens, questo nome sarà evocatore) e Tulle la città dove ha sede la prefettura, spesso ricordata per le visite dell’attuale capo di stato francese, François Hollande, che proprio a Tulle era andato a festeggiare la sua elezione a presidente. Hollande era stato sindaco di Tulle e presidente del Conseil Général di questo dipartimento.
Sospettato di preparare un attentato, complice l’acquisto di quattro fucili, (comprati a quanto pare solo per seguire una “filosofia di vita”scelta da lui e sua moglie “il survivalisme”- come sopravvivere…) e le sue tendenze manifeste neonaziste, Varg Vikernes e la sua compagna Marie Cachet erano stati arrestati martedì, la donna poi rilasciata il mercoledì sera e lui, l’indomani, giovedì.
Nessun progetto terrorista è stato evidenziato, nessuna prova né imputazione in materia di terrorismo nei confronti di Vikernes, che sarà invece perseguito davanti il tribunale correzionale per i suoi scritti che incitano all’odio razziale. Questo quanto è stato reso noto da una fonte giudiziaria.
Vikernes dal canto suo ha raccontato la sua « esperienza » sul suo blog, dove inizia con la sveglia improvvisa per un enorme rumore “un gran bang”, le manette a lui e alla sua compagna incinta, lo shock del figlio più piccolo, ma anche pensieri assurdi e banali come il panico di essere fotografato dalla polizia con indosso i boxer di un assurdo color arancio, acquistati i pacchi di tre, e pure la professionalità e l’ineccepibilità dei poliziotti, il trattamento corretto ricevuto al commissariato. Un’esperienza che lo ha gradevolmente sorpreso, a quanto pare ben diversa da quella con la polizia norvegese, senza “prove prefabbricate, false testimonianze”…i poliziotti della DCRI (Direction centrale du renseignement intérieur) che avevano “ordini dall’alto” hanno solo cercato di chiarificare la situazione.
Kristian Vikernes, fondatore del progetto musicale Burzum, in Norvegia ha trascorso 15 anni in prigione dei 21 ottenuti come condanna per l’omicidio di un rivale artistico, e dopo essere uscito di prigione, dal 2010 risiede in Francia.
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