La decisione presa durante il concilio di Treviri su indicazione dell’arcivescovo di Colonia. Non si accetta però la somministrazione della pillola abortiva.
I polveroni di parole sulla pillola del giorno dopo si sono sprecati. L’Italia vive un contrasto cattolico-laico non indifferente sull’argomento, dato che molti medici decidono di non prescrivere la suddetta pillola, che ha valenza come contraccettivo e non come metodica d’aborto, perché “obiettori di coscienza”. Un passo in avanti sul rapporto tra la religione e la pillola del giorno dopo arriva dalla Germania dove si è deciso che le donne vittime di stupro potranno avere immediatamente accesso alla metodica contraccettiva di emergenza nel caso di stupro. La decisione è stata presa durante la Conferenza episcopale tedesca tenutasi a Treviri, che ha incorporato le indicazioni da tempo date dall’arcivescovo di Colonia Joachim Meisner.
Questo cambio di pensiero è stato provocato da un episodio ben preciso: qualche settimana fa una ragazza, accompagnata dalla madre, si era recata in un ospedale cattolico per avere la pillola del giorno dopo dopo essere stata vittima di violenza sessuale. I medici hanno tutti rifiutato la prescrizione in quanto, come già detto, la somministrazione della pillola è in contrasto con i principi della Chiesa Cattolica che non riconosce né il diritto civile all’aborto né i metodi contraccettivi. Ora l’inversione di rotta c’é, almeno per chi ha avuto rapporti sessuali non consenzienti, sebbene vi sia ancora il diniego per la prescrizione della pillola abortiva. Potrebbe essere un primo passo in avanti verso un’evoluzione laica e verso il connubio religione-scienza e si spera che questo piccolo passo in avanti venga attuato anche in Italia.
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