Non è un IMOCA ma un cetaceo di 18 metri ad arrivare per 1°e ad arenarsi alle Sables d’Olonne dove il vincitore del Vendée Globe è atteso tra meno di 30 ore.
Un primo 18 metri è arrivato alle Sables d’Olonne, ma non si tratta di un’imbarcazione della flottiglia in regata. Un 18 metri inatteso, quello di un cetaceo appunto di questa lunghezza, é infatti la triste e sorprendente scoperta di stamani sulle spiagge delle Sables d’Olonne. Il grosso cetaceo, probabilmente una balenottera comune, è venuto ad arenarsi nel corso della notte vicino a un terrapieno della spiaggia “dei presidenti”del villaggio della Vandea che si sta riempiendo per gli arrivi del week end.
Agli appassionati di vela già arrivati o in arrivo, si uniranno anche degli studiosi del Centre de recherche sur les mammifères marins, attesi per esaminare l’animale, intorno al quale è stato nell’attesa creato un perimetro di sicurezza per evitare che villeggianti o abitanti vengano a toccarlo, dato che questi animali spesso veicolano una quantità di batteri.
Immagine triste da legare a quella di un villaggio che si veste a festa per l’attesa del vincitore della settima edizione del Vendée Globe, atteso al traguardo, all’incirca tra 36 ore.
Degustazione di ostriche, vino bianco a 11h30 a “Le Vog”il bar del villaggio in programma domani sabato 26 gennaio, dalle 16 alle 17 « On refait le Vendée Globe… » tavola rotonda sul tema “la linea d’arrivo” e per finire concerto acustico serale dalle 21 alle 23.
L’arrivo di François Gabart su Macif, oramai a ben meno di 700 miglia e sempre in testa alla corsa è previsto a Les sables d’Olonne nelle prime ore della mattina di domenica 27 gennaio, dopo undici settimane di mare aperto.
77 giorni di regata per completare questo giro del mondo in solitario senza scalo e senza assistenza, un record che batte il precedente di 84 giorni di Michel Desjoyeaux, ottenuto quattro anni fa.
Armel le Cleac’h su Banque Populaire è sempre in seconda posizione ma si è allontanato ancora un po’ più da Gabart.
Anche per lui è previsto un record sotto gli 80 giorni.
Stesso primato probabilmente anche per il 3° classificato.
Questa postazione è sempre più probabile che sia ottenuta dal britannico Alex Thomson su Hugo Boss, a poche miglia da Jean Pierre Dick, che su Virbac Paprec senza chiglia, sta sempre più cedendo terreno.
Thomson, intanto viste le condizioni meteorologiche: vento freddo e mare agitato, tipiche dell’atlantico, per il momento ha deciso di cambiare traiettoria per non lasciare da solo Dick, in caso di bisogno e fin tanto che quest’ultimo non ne sappia di più sulla sua situazione e decida cosa fare.
L’annuncio di Thomson nell’ ultimo bollettino della serata non ha mancato di suscitare commenti di ogni ordine e genere: da chi (la maggior parte) apprezza il suo spirito, prima di tutto, di uomo di mare a chi vede nel gesto, strombazzato ai quattro venti un interesse, un’immagine da promuovere, un asservimento alla COM, a beneficio dello sponsor.
« Honi soit qui mal y pense ! » Il caso di dirlo…
La linea diritta dei primi verso il traguardo è invece tracciata… sperando che altri cetacei non siano in circolazione, per la salute degli animali e quella delle chiglie.
Commenti riguardo il post