La seconda settimana del Vendée Globe termina con una nuova collisione. Riou su PRB urta una grossa boa metallica.
Stanno per scadere le ultime 24 ore della seconda settimana del Vendée Globe e il bilancio di danni, abbandoni e affini sembrava essersi parzialmente ridimensionato.
Dopo una prima settimana che aveva visto ben quattro imbarcazioni costrette all’abbandono, questa seconda pareva meglio iniziata, e aveva ridotto della metà rispetto alla precedente il numero delle spugne buttate in mare (Maitre CoQ del francese Beyou e Energa del polacco Gutkowsky) arrivando così a un totale di sei ritiri.
Di stamani però una nuova notizia che non lascia presagire nulla di buono.
Alle 7 di sabato mattina è il turno di Vincent Riou, per un incontro-scontro con un (U)FO, “l’objet flottant”, galleggiante, peraltro identificato come una boa metallica di grandi dimensioni che ha urtato contro lo scafo di PRB, danneggiandolo.
Riou, vincitore di una precedente edizione del Vendée Globe (2004/2005) e uno dei favoriti dell’attuale regata si trovava in terza posizione al rilevamento di sabato mattina alle ore cinque dietro a Armel Le Cleac’h sempre primo e a François Gabart secondo.
Al momento dell’impatto con l’oggetto metallico, Riou, sottocoperta al tavolo da carteggio non ha subito nessuna lesione dall’urto che ha provocato invece uno strappo e una zona di delaminazione di un metro sullo scafo, lato tribordo, costringendolo a ridurre la velocità.
Riou che naviga al largo delle coste brasiliane è scaduto così in quarta posizione sorpassato da Jean Pierre Dick su Virbac Paprec 3, non lontano da PRB.
Lo skipper, che viaggia ora a una velocità di 5 nodi, sta cercando di studiare tutte le possibili soluzioni per riparare i danni e continuare il suo tour du monde.
Mantenendo l’inclinazione dell’imbarcazione a 20°, lo strappo si situa sulla linea di galleggiamento.
La priorità, ora, é trovare i mezzi per fare una solida riparazione, tale da permettere a Riou di continuare la regata in condizioni di sicurezza necessarie per affrontare i mari del Sud tranquillamente e sfidare l’antartico.
La situazione comunque rimane assai delicata, non essendoci “terra” nelle vicinanze dove potersi riparare per eseguire le aggiustature e benché l’idea di rinunciare sia dura, è necessario prendere la giusta decisione per non aggiungere rischi supplementari a quelli già corsi lungo questa regata in solitario intorno al mondo, senza scalo e senza assistenza.
Un settimo abbandono si profila dunque allo scadere della seconda settimana o all’inizio della terza ? e gli skipper in gara di quest Vendée Globe si ridurranno così ulteriormente passando dai 20 iniziali a 13?
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