È successo in America, in un centro commerciale di Portland, in Oregon: un uomo che indossava una maschera da hockey è entrato nel centro commerciale con un fucile e ha cominciato a sparare sulla folla. Poi si è ucciso.
L’uomo, grazie all’uso del fucile semiautomatico ha ucciso due persone (oltre a se stesso) e ne ha ferite parecchie. Il killer indossava il giubbotto antiproiettile, forse proprio perché non voleva che fosse qualcun altro a sparargli, ma voleva uccidersi da solo.
Il centro commerciale in questione, il Clackamas Town Center, era pieno di gente, e soprattutto di bambini, intenti a fare compere natalizie. I testimoni sono dunque numerosi e descrivono la scena narrando di attimi di panico, caos e terrore. Il killer non è ancora stato identificato ma, secondo le prime ricostruzioni dei fatti, pare che si sia introdotto nel centro commerciale facendo irruzione da una porta posteriore e, prima di cominciare a sparare ha urlato “I am the shooter”, ossia “sono io quello che spara”. Detto ciò, ha sparato circa una ventina di colpi contro il fuggi fuggi generale della folla, colpendo due persone a morte.
La polizia è stata chiamata subito ed è intervenuta immediatamente, circondando e bloccando tutte le uscite dell’edificio, immaginando che il killer avrebbe provato a scappare, non sapendo che invece si sarebbe ucciso. Una squadra speciale è poi intervenuta per aiutare la folla ad evacuare l’edificio. Uno dei soccorritori ha commentato la situazione dichiarando che “poteva essere una vera e propria strage” soprattutto perché il timore condiviso era che fossero più di una le persone che avrebbero sparato.
D’altra parte il terrore della folla è ben comprensibile visto che in America succedono “spesso” tragedie come questa: basta pensare alle varie sparatorie, di cui si sente spesso parlare, avvenute nei college, nei supermercati, non ultima quella dell’estate scorsa in Colorado dove James Holmes, sperando a raffica in un cinema dove proiettavano la prima dell’ultimo film di Batman, ha ucciso 12 persone e ne ha ferite molte altre.
Purtroppo anche questo fa parte della realtà americana, un realtà molto più oscura e complessa di quella che tante (troppe) serie tv tendono a mitizzare.
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