Uomini e maiali, dopo 20 anni di studi, studi di Università mondiali scoprono che il Dna è molto simile e soffrono delle stesse malattie
Uomini e maiali, senza offesa, come ad alcuni potrebbe sembrare, in realtà sono molto più simili di quanto già non si sapesse. Da uno studio sul dna dei maiali redatto dalle università dell’Illinois, di Wageningen (Paesi Bassi) ed Edimburgo (UK), e condotto dal: Consorzio Internazionale per il Sequenziamento del genoma del maiale si scoprono molte più cose rispetto a quello che si sapeva.
Già uomini e maiali erano stati messi a confronto negli studi farmaceutici utilissimi per scoprire vaccini, ma anche per tutto quanto riguarda l’industria alimentare , la filiera per scoprire il come rendere più “appetibile” la carne suina, ha spesso utilizzato i “canali” della ricerca scientifica universitaria.
Ora leggo da una autorevole rivista di settore, Focus, che ha riportato i risultati di questi studi compiuti dalle Università sopra elencate, si scopre, studiando e ristudiando il genoma e confrontandolo con quello degli uomini, possibili similitudini che vanno ben oltre le precedenti conoscenze scientifiche.
Uomini e maiali, attraverso gli studi commissionati dal Consorzio Internazionale per il Sequenziamento del genoma del maiale, possiedono nel loro Dna, numerose varianti genetiche che renderebbero gli uomini e maiali più vicini per quanto riguarda l’essere inclini a contrarre diverse importanti malattie:
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“la mappa ha messo in evidenza numerose varianti genetiche associate a diverse malattie umane come obesità, diabete, dislessia, Parkinson e Alzheimer, estendendo il potenziale utilizzo di questo animale – già usato per le valvole cardiache e per produrre l’eparina, il farmaco anticoagulante ricavato dall’intestino suino – a modello ideale per la ricerca biomedica e per la sperimentazione di farmaci”.
Tutto questo apre nuove frontiere allo studio ed alla sperimentazione per trovare nuove soluzioni per quelle che sono alcune delle peggiori malattie che colpiscono l’uomo, ricordiamo che l’Alzheimer, per esempio, insieme al Parkinson necessitano ancora di profondi ed accurati studi per poter trovare una prevenzione ed una cura più efficace.
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