Ungheria: il governo in carica ha cambiato la costituzione a colpi di maggioranza, rendendola illiberale e scatenando la reazione dell’Unione Europea
Ungheria – Il premier magiaro Viktor OrbanUngheria – Costituzione cambiata in senso illiberale, reazione senza precedenti dell’Unione Europea, ma il partito del premier è ancora nel PP
Ungheria – il premier magiaro Viktor Orbàn l’ha fatto: con l’uscita dall’aula dell’opposizione socialista, 265 sì, 11 no e 33 astensioni, ha cambiato la costituzione. Andando contro le proteste di piazza, i richiami e gli avvertimenti di Bruxelles, il premier ungherese ha conferito ampi poteri al suo governo e si appresta a intraprendere una stagione piena di incognite, sia per il suo paese, sia per l’Unione Europea, di cui l’Ungheria fa parte dal 1° maggio del 2004.
In cosa cambia la costituzione ungherese? Toglie molti poteri alla Corte Costituzionale ungherese (seppure questa sia stata ampiamente lottizzata da Orbàn), istituisce il principio (non meglio precisato) di “dignità della nazione ungherese” in base al quale è possibile limitare la libertà di stampa e di espressione, ai neulaureati sarà vietato l’espatrio per un periodo di tempo che, in alcuni casi, potrà arrivare a dieci anni, ci sarà il divieto di tribune elettorali e comunicazione politica su tutte le emittenti private (le uniche indipendenti), è stato messo al bando il vecchio partito comunista, è stato istituito il reato penale per i senzatetto che dormono all’aperto, le coppie non sposate o quelle omosessuali perdono ogni prerogativa civile.
La reazione della Comunità Europea è decisa: il presidente della Commissione europea, José Manuel Durao Barroso, e il segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjorn Jagland, in comunicato comune diffuso ieri “sollevano preoccupazioni per quanto riguarda il principio del primato del Diritto, il Diritto dell’Unione europea e lo spirito dei suoi trattati, e le norme del Consiglio d’Europa”. Tuttavia, al contempo, nonostante le reiterate politiche liberticide di Viktor Orbàn e del suo partito, la Fidesz, quest’ultimo è ancora in seno al Partito Popolare nel Parlamento di Strasburgo.
Oltre alla protesta formale e decisa dell’Unione Europea, l’opposizione ungherese chiede al Presidente della Repubblica Janos Ader di non firmare la legge costituzionale. L’esperto di diritto costituzionale ungherese Gyoergy Kollàth dichiara alla stampa: “questa Costituzione distrugge la separazione dei poteri e la collaborazione reciproca e in spirito di fiducia tra gli organi costituzionali, e al tempo stesso è un ripudio da parte ungherese dei valori europei che avevamo accettato liberamente dopo la fine del comunismo nel 1989”.
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