Edward Snowden: nuove domande d’asilo, le prime risposte positive da Venezuela e Nicaragua pronti ad aprire le porte all’informatico
Domande di asilo di Snowden
14 giorni oramai che Edward Snowden, soprannominato “talpa del Datagate” si troverebbe nella zona di transito dell’aeroporto Cheremetievo a Mosca, dopo aver lasciato il 23 giugno Hong Kong.
Situazione difficile per l’informatico statunitense, incolpato di spionaggio dal 22 giugno a seguito delle sue rivelazioni, avendo reso pubbliche informazioni top secret della NSA National Security Agency, l’agenzia per la sicurezza americana.
Snowden aveva infatti svelato il programma americano di sorveglianza sulle comunicazioni.
21 domande d’asilo fatte da Snowden a paesi che hanno per lo più bocciato la sua richiesta o comunque sostenuto l’impossibilità di accoglierla, poiché Snowden non si trova sul suolo del loro paese.
E quanto alla Russia, il paese più facile da raggiungere (basterebbe solo uscire dalla zona di transito) non interessa più a Snowden. L’informatico ha, infatti, ritirato la richiesta fatta a questo paese dopo che il presidente russo Vladimir Putin si è detto disposto ad accoglierlo ma a condizione di cessare ogni divulgazione nociva per gli U.S.A.
Sei nuove domande d’asilo ad altri paesi, oltre i 21 già sollecitati, stando a quanto WikiLeaks ha annunciato sul suo conto twitter, senza peraltro rivelarne il nome in modo da evitare ingerenze da parte degli Stati Uniti.
Chi è pronto ad accogliere Snowden?
Ma c’è sicuramente chi non ha nessun interesse a mantenere rapporti civili con gli Stati Uniti, chi come il Venezuela di Nicola Maduro (successore contestato del defunto presidente Chavez), manifestamente antiamericano è assolutamente indifferente all’idea di un peggioramento dei rapporti Venezuela-Stati Uniti.
Maduro si è detto disposto ad accogliere Snowden, ad offrirgli “ l’aiuto umanitario per proteggerlo dalla persecuzione dell’impero più potente al mondo che si scatenata su di lui”
Stessa disponibilità da parte del presidente del Nicaragua Daniel Ortega, che ha confermato di aver ricevuto una domanda di asilo da Snowden all’ambasciata del Nicaragua a Mosca.
Anche il presidente della Bolivia, Evo Morales si è detto disposto ad accogliere il giovane informatico, in caso ne faccia domanda.
Il presidente boliviano era, recentemente, stato costretto a un lungo scalo aereo, di 13 ore a Vienna, dato che numerosi paesi europei, che sospettavano la presenza di Snowden nell’aereo presidenziale, avevano rifiutato il sorvolo del loro spazio aereo.
Un affronto non da poco che ha lasciato le sue tracce e provocato il risentimento di gran parte dell’America latina.
Snowden avrebbe infine trovato chi è disposto ad accoglierlo, il problema a questo punto è come arrivarci….perché il giovane non è più in possesso di un passaporto valido dopo che il suo paese d’origine, gli Stati Uniti, lo hanno annullato.
Snowden rimarrà ancora in stand-by in questa sorta di limbo della zona di transito dell’aeroporto moscovita…chissà ancora per quanto?
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