Per molti studenti italiani questi sono gli ultimi giorni di scuola e si sa che in questi casi a farla da padrone sono la gioia e la spensieratezza, ma al liceo Bagatta, a Desenzano del Garda, i protagonisti dell’ultimo giorno di scuola sono stati un ragazzo di diciassette anni, un fucile, un colpo in canna e una frase “Ce l’ho con il Mondo intero”.
Fucile semiautomatico da cacciaSabato 8 Giugno, circa mille studenti radunati in cortile che chiacchierano tranquillamente e uno studente del secondo anno del liceo scientifico che attira l’attenzione di tutti perché è arrivato a scuola con una mimetica militare e la custodia di una chitarra a tracolla. Musica e guerra un binomio perfetto, ma così non è stato perché all’interno della custodia della chitarra c’era un fucile da caccia semiautomatico con un colpo in canna. In seguito si è scoperto che il fucile da caccia è legalmente detenuto dal padre del ragazzo.
Film americano ma con un diverso finale. Il copione di questo film richiama molto quelli americani dove scene di questo tipo sono molto frequenti e molto spesso hanno un finale drammatico, mentre quello italiano è un film “per impressionare” , dove il protagonista non ha alcuna intenzione di ammazzare i propri compagni, lo si evince dal fatto che il colpo in canna era uno solo, ma al massimo minaccia di suicidarsi, per attirare l’attenzione, per sentirsi osservato in questo paese dove è possibile sentirsi soli nonostante si hanno “duemila amici e altrettanti followers”. Come già detto, questa è una storia dal lieto finale, dato che a seguito dell’allarme antiincendio l’edificio è stato evacuato e il diciassettenne disarmato e condotto in caserma.
“Problematico, arrogante, con una famiglia con cui è sempre stato impossibile confrontarsi perché l’han sempre difeso”, così è stato dipinto il ragazzo da alcuni studenti mentre il preside ha detto “Un ragazzo normale con un famiglia normale”, ma a volte si sa che la troppa normalità e più pericolosa della pazzia. Il ragazzo è stato interrogato e ha sostenuto che non aveva nessuna intenzione di sparare ai propri compagni ma che “Ce l’ho con il mondo, voglio farla finita”. L’accusa è di porto abusivo di armi, aggravata dal fatto che l’episodio è avvenuto all’interno di un edificio scolastico.
Vogliosi di non vivere. I motivi che possono aver portato il ragazzo a questo inconsueto gesto sono tanti, sicuramente potremmo “dare la colpa” alla mancata sicurezza all’interno di un edificio scolastico, anche se ci vuole un motivo più valido e allora vediamo un po’, Si! diamo la colpa al disagio sociale. Ma questo episodio ci deve far riflettere sul fatto che ormai manca la voglia di vivere e cresce quella di morire, è impensabile pensare che un ragazzo a 17 anni che deve fare ancora mille esperienze, che deve provare mille emozioni, molte delle quali non ancora mai provate perché uniche o quasi, che deve trovare un posto in questa “società che vuole la nostra morte”, è disposto a rinunciare a tutto, alla vita per la morte. Un discorso troppo ampio da affrontare in queste poche righe ma io personalmente darei la colpa anche alla scuola, una scuola così vicino ai problemi e alle lotte avvenute negli anni prima di Cristo ma così lontana dal capire ma soprattutto dal saper affrontare problemi attuali. Anche questo è un discorso troppo ampio, ma l’unica cosa certa è che non vale la pena rinunciare alla vita per la morte, perché in fondo la VITA è BELLA.
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