Dopo più di 24 ore di spogli, controlli, brogli e sbrogli…la matassa è dipanata e Copé è riconosciuto presidente UMP.
Ancora alle ore 22 di lunedì 19 novembre, dopo oltre 24 ore dall’inizio dello spoglio, il verdetto non era caduto e il nome del nuovo presidente UMP rimaneva un… “?”
Poco prima delle ore 22 di lunedì, entrambi i candidati reclamavano ognuno la propria vittoria. Ho spento la connessione con ogni forma d’informazione, sull’immagine (immaginata) di Copé che si sfregava le mani, il suo “feudo” lo dava, infatti, “di buon umore” e in vantaggio.
Infine i risultati
La vittoria è stata infine (proprio il caso di sottolinearlo) annunciata lunedì sera alle ore 22e 38 .
50.03% per Jean-François Copé contro 49.97% per François Fillon.
Vittoria decisamente stretta: 98 voti di scarto su un totale di 87.388 voti per il primo e 87.290 per il secondo.
Copé può infine dar sfogo alla sua gioia, mostrarsi infine magnanimo, aprire le braccia, pronto a pacificarsi con Fillon “…maggiori sono le cose che ci uniscono rispetto a quelle che ci dividono”…Un breve omaggio a Nicolas Sarkozy e Jacques Chirac, e il nuovo presidente può concludere “la droite décomplexée est de retour“-“la destra senza complessi è di ritorno”.
Dopo un braccio di ferro durato un’intera giornata è un François Fillon deluso e amareggiato che ha dichiarato di aver preso atto del risultato che chiaramente, per essere sincero, avrebbe preferito diverso… “J’ai pris acte de ce résultat. La vérité m’oblige à dire que j’aurais préféré m’en satisfaire. Tel n’est pas le cas.”
L’ex primo ministro che non contesta la vittoria, benché la procedura non lo lasci soddisfatto, vuole comunque prendere il tempo di analizzare la situazione con sufficiente distanziamento perché non può negare di essere fortemente colpito dalla frattura che attraversa l’UMP, una frattura politica e morale. Nei prossimi giorni annuncerà le sue decisioni politiche “la forme que prendra pour l’avenir [son] engagement politique”.
Bref ! Lascerà l’UMP ? non é da escludere.
The day after
Questo è quanto si poteva anche immaginare e supporre dalle parole di ieri sera di François Fillon, il favorito delle elezioni.
Martedì è chiaro che Fillon non ha nessuna velleità di aumentare il caos, (quello dello spoglio è bastato ampiamente) e nonostante si riservi i suoi dubbi sui risultati, Fillon rinuncia a lanciare procedure di ricorso per contestare i risultati.
Danneggerebbero l’unità del partito.
Anche l’ex presidente Sarkozy con cui ha parlato diverse volte telefonicamente tra lunedì e martedì, gli ha consigliato di non rovinare la sua immagine, di non lanciarsi in contestazioni.
Martedì Fillon annuncia che non mollerà che non lascerà la politica, non abbandonerà la sua famiglia politica ma non è ancora chiaro quali saranno le sue scelte in materia. Ha declinato l’offerta della vicepresidenza dell’UMP, proposta da Copé, comunque non è certo pronto a lasciar cadere il progetto di candidatura per le prossime presidenziali francesi in 2017.
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