Continua il tormentone di metà autunno per l’elezione del presidente UMP
-Copé-Fillon-JuppéNuovo colpo di scena nell’elezione del presidente dell’UMP…i voti dei dipartimenti d’oltremare dimenticati.
Per chi pensava aver tutto visto e udito in questo tormentone autunnale per l’elezione del presidente dell’UMP, il partito dell’ex presidente della repubblica francese (Sarkozy, per intenderci)…errore! non è finita.
Dopo un giorno di spogli e contro-spogli, lunedì sera era infine stato annunciato che il vincitore era Jean-François Copé.
François Fillon, suo malgrado, incassava e non faceva ricorso.
Ieri, martedì, sembrava che tutti cercassero di ritrovare il nord e pareva appurato che l’ex primo ministro si fosse rassegnato a ingoiare la sconfitta.
Oggi, mercoledì, nuovo colpo di scena e dal campo di Fillon si levano proteste, si contesta il conteggio: i suffragi di tre federazioni dei dipartimenti d’oltremare, Nouvelle-Calédonie, Wallis-et-Futuna e Mayotte per un totale di 1304 voti sarebbero stati dimenticati e non contabilizzati.
L’ex primo ministro Fillon si rifiuta di fare ufficialmente ricorso contro il risultato dell’elezione, insistendo di reclamare solo “la verità”e chiede a Alain Juppé, sindaco di Bordeaux e capo storico dell’UMP di prendere la presidenza del partito, ad interim, in attesa che luce sia fatta.
Dal campo Copé si incita gli avversari a fare ricorso, cosicché si riverifichino tutti i voti di quelle sedi in odore di “frodi”.
A questo punto c’è chi reclama misure eccezionali e la riunione della commissione dei Saggi, in accordo con l’articolo (36) dello statuto del partito, che comprende la presenza di precedenti presidenti e segretari generali…insomma con la supervisione di Sarkozy che finora è rimasto a recitare il ruolo del Ponzio Pilato.
Ma Sarkozy ha altri problemi, in questo momento, e domani sarà interrogato a Bordeaux per “l’affare Bettencourt”.
Il tormentone autunnale, nuovo psicodramma della politica, lungi dall’essere risolto, continua a tenere il cartellone.
Giorno dopo giorno lo spettacolo va avanti e c’è da chiedersi a quante repliche dovremo ancora assistere.
Pensavo che con ieri si fosse posta la parola “fine”a questa tragicommedia: “Dramma di un’elezione” e invece…MAI DIRE MAI
Commenti riguardo il post