Tutti pazzi per Rose una fresca commedia ritratto della prima emancipazione femminile fine anni ’50. Un film con molti spunti di riflessione
Tutti pazzi per Rose, le aspettative di una ragazza che non ambiva ad un destino di docile casalinga
Tutti pazzi per Rose è veramente una spumeggiante commedia francese, bella ben fatta ma, nella sua apparente leggerezza, ricca di parecchi contenuti ed innovazioni lavorative che hanno reso possibile l’emancipazione femminile. Rose è una simpatica ragazza di un paesino in Normandia che non ambisce certo a diventare la sposa promessa del figlio del salumiere bottegaio, come suo padre, e sicuro “buon partito”. Per capire il contesto di Tutti pazzi per Rose, dobbiamo calarci nella realtà della fine degli anni ’50 quando il boom lavorativo attirava anche le donne. Rose, come tantissime altre donne di quell’epoca, non ambiva certo ad essere relegata ad un ruolo di “massaia” e, attirata da una macchina da scrivere in mostra sul banco del negozio del padre, nella solitudine e nella penombra e quasi di nascosto, scopre il suo grande talento: quello di essere una potenziale dattilografa molto veloce.
Tutti pazzi per Rose TRAMA:
Rose Pamphyle una spumeggiante ragazza di 21 anni che mal tollera il futuro che gli si prospetta al suo paese, un piccolo villaggio in Normandia dove l’attenderebbe un matrimonio combinato dal padre, scoperte le sue potenziali capacità lavorative, decide di scappare di casa e di tentare la sua svolta di vita attraverso la ricerca di un posto di segretaria.
Giunta a Lisieux, un piccolo centro tuttavia importante per approcci e sbocchi lavorativi, si trova a dover combattere, per un posto di lavoro, con un’agguerrita schiera di altre ragazze apprendiste dattilografe, ma Rose, è molto testarda e riuscirà, pur battendo a macchina con due sole dita, a raccogliere l’attenzione del suo giovane datore di lavoro.
Da qui in poi nasce uno strano ed interiormente combattuto rapporto con Louis Echard, titolare dell’agenzia di assicurazioni presso la quale Rose lavora.
La figura di Louis (interpretato da Romain Duris), è molto particolare. E’ un aitante trentaseienne di buona famiglia molto, anzi moltissimo scrupoloso ed attento, di un’attenzione ed una perseveranza quasi maniacale che si prende totalmente carico di Rose ( interpretata da Déborah François) diventando praticamente il suo “boss” “mister” in pratica una specie di allenatore che si è messo in testa che Rose possa diventare la campionessa mondiale di battitura a macchina, record detenuto da diversi anni con 115 battute, da una ragazza americana allenata assiduamente. Ovviamente la strada è lunga e bisognerà scalare anche il titolo francese…
Tutti pazzi per Rose RIFLESSIONI:
Ma dietro alla trama di questa sfida e ricerca di record e successo, ecco che si crea un assurdo rapporto di dipendenza psicologica da parte di entrambi, Rose e Louis si imbattono in un sentimento molto vicino all’amore ma che Louis, probabilmente, ancora molto segnato da un suo precedente rapporto con quella che è diventata la moglie del suo miglior amico, non vuole vedere.
Tutto questo in un film per nulla leggero, anzi che tratta volutamente, con molta leggerezza i temi di questa prima emancipazione femminile del dopoguerra. In tutto questo, ovviamente, la macchina da scrivere la fa da padrona.
La macchina da scrivere, come dice Louis è stata creata per le mani femminili ed adatta perfettamente al ruolo di segretaria, ma, tutto questo, in realtà rappresenta, per moltissime giovani donne di quella fine degli anni ’50, una specie di lanterna dei sogni, un mezzo per emancipare il proprio ruolo, un mezzo per partecipare, attivamente alla vita produttiva ed economica del Paese e come appunto viene, più volte, ricordato a Rose da altre donne: “tu sei quella che ha tutto ed ha raggiunto il sogno”.
Sogno di successo, di notorietà che, in Tutti pazzi per Rose, si assapora in pieno quando il successo e la notorietà sono raggiunte. Ma il successo, raggiunto mediante una metodica e stressante lotta contro il tempo e le battute di macchina, mette a dura prova i sentimenti e le certezze, soprattutto quelle di Louis che attraverserà momenti di dubbi esistenziali.
Il titolo originario del film francese è: “Populaire” che null’altro è che la marca di una macchina da scrivere i cui proprietari sono molto attenti a sfruttare, economicamente, il successo di queste apprendiste segretarie campionesse mettendo a loro disposizione modelli sempre più ergonomicamente avanzati. Assistiamo quindi al “trabordare” pubblicitario degli eventi, un susseguirsi dei copertine e di pubblicità a cui Rose non sa resistere, pubblicità che, realmente segnano il nascere anche del fenomeno pubblicitario mondiale in quegli anni 1958, 1959.
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Bello e travolgente nella sua parte finale, nella sfavillante New York, Tutti pazzi per Rose, segna il delinearsi ed il dileguarsi dei dubbi di Louis, quando Rose si troverà a dover competere per il titolo mondiale in America…
Ottima la fotografia con una attento occhio ai vestiti ed alle pettinature dell’epoca, un ritratto della Francia e dell’America ma, potrei dire, anche di tutta l’Europa di quella fine degli anni ’50 con un’attenzione particolare anche alle musiche con un remake di quella famosa canzone che, sul finire di quel primo cinquantennio dello scorso secolo, invase anche l’Italia: Cha cha cha della segretaria.
Una commedia che vivamente consiglio, apparentemente semplice ma che cela molti aspetti cruciali di un’epoca molto importante appunto per i ruoli femminili. Un film, Tutti pazzi per Rose, che non annoia mai ma che, anzi, sorprende per la bella interpretazione dei due protagonisti, un film che mai si ripete ma che tende, sempre più, ad evidenziare moltissimo gli aspetti introspettivi dei due protagonisti, i loro sentimenti, le loro paure ed i loro dubbi.
USCITA CINEMA: 30/05/2013
GENERE: Commedia
REGIA: Régis Roinsard
SCENEGGIATURA: Régis Roinsard, Daniel Presley, Romain Compingt
ATTORI:
Romain Duris, Déborah François, Bérénice Bejo, Shaun Benson, Mélanie Bernier, Miou-Miou, Eddy Mitchell, Frédéric Pierrot
Ruoli ed Interpreti
FOTOGRAFIA: Guillaume Schiffman
MONTAGGIO: Laure Gardette, Sophie Reine
PRODUZIONE: Les Productions du Trésor, Compagnie Cinématographique Européenne, La, Panache Productions
DISTRIBUZIONE: BIM
PAESE: Francia 2012
DURATA: 111 Min
FORMATO: Colore
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