È stata sperimentata una nuova possibile cura su di una bambina di 7 anni affetta da leucemia: i risultati per ora sembrano essere positivi dal momento che a distanza di mesi dal trattamento la patologia non è ricomparsa.
Per ora lo studio è ancora in corso negli Stati Uniti e si trova in una fase sperimentale: consiste nel rendere il sistema immunitario in grado di identificare le cellule tumorali, cosa che ora non fa, in modo che riesca anche a distruggerle. Per ora si tratta solo di una ricerca, ma intanto gli scienziati sono riusciti a fermare la malattia per 7 mesi su una bambina di 7 anni, unica paziente testata al momento anche se, visto il primo risultato positivo, non dubitiamo che la ricerca verrà presto estesa ad altri casi.
La bambina si chiama Emma ed è affetta da leucemia linfoblastica acuta, una malattia per cui le cellule B, che fanno parte del sistema immunitario, si trasformano in tumorali. La bimba è stata curata dal Children’s Hospital di Philadelphia, dove la terapia è cominciata lo scorso aprile: i ricercatori hanno prelevato alcuni suoi linfociti T, basi della difesa immunitaria, e con la disattivazione di un virus HIV hanno insegnato loro a riconoscere le cellule B. I linfociti T, con questa nuova capacità di distinguere le cellule tumorali, sono dunque state iniettate nuovamente nel corpo della bimba, dove hanno cominciato a distruggere le cellule tumorali, riconoscendole come maligne. A 7 mesi da questa operazione non è ancora stata trovata traccia di nuove cellule tumorali nel corpo della bambina.
I risultati positivi fin’ora ottenuti sono stati presentati al convegno della American Society of Hematology di Atlanta.
I ricercatori sperano che questa nuova tecnica possa sostituire il trapianto di midollo e, proprio per questo motivo, Carl June, uno dei ricercatori che ha condotto il test ha rilasciato questa dichiarazione al New York Times: “Il nostro obiettivo è avere una cura per la leucemia, ma ancora non usiamo questa parola. Speriamo che un giorno questo sistema possa rimpiazzare il trapianto di midollo, una procedura ancora più rischiosa e costosa”.
Insomma, ogni giorno la tecnologia e la ricerca ci stupiscono con risultati strabilianti che portano ad innovazioni incredibili nel mondo della medicina: speriamo che anche questo esperimento vada a buon fine e che venga poco alla volta esteso anche ad altri pazienti in modo da salvare il maggior numero di vite possibili.
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