Trentino, GdF nuovo blitz “nell’Italia dei Carini”
Ma, quasi quasi, si dà il caso che sia proprio vero quello che all’estero pensano di noi Italiani. A giudicare, da tutto quello che sta scoprendo la Guardia di Finanza in Italia, sembrerebbe che, senza questi “ladri nelle nostre tasche” forse non saremmo ridotti a “fare l’elemosina” all’intera Europa!
La guardia di finanza è ritornata “nell’Italia dei carini”, non proprio a cortina ma nel Trentino dover ha effettuato una serie di nuovi controlli.
Le località sono però quelle classiche dove l’economia turistica, e specialmente quella medio alta borghese, investe le sue vacanze, insomma, l’avete capito, dove si reca a “giocare” il “meglio” dell’Italia dei furbetti o dei “carini”. A parte questa divagazione, che oserei definire “di costume2 andiamo a vedere come è andato il blitz della guardia di finanza in Trentino in città ma anche in località turistiche come la Val di Fassa.
Questo nuovo blitz della Guardia di Finanza si è svolto in Trentino con 300 controlli sull’emissione di scontrini e ricevute fiscali in negozi, bar, alberghi e ristoranti del capoluogo e delle più note località turistiche di montagna. In 50 casi, il 18%, sono state rilevate violazioni. Accertato anche un caso di evasore totale.
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Durante i controlli la Guardia di Finanza ha notificato al titolare di un ristorante della Val di Fassa la proposta di chiusura. I finanzieri hanno inoltre accertato il caso di un evasore totale: l’esercente di un bar della Val di Fiemme che non presentava la dichiarazione dei redditi dal 2009.
Individuati inoltre 100 automobilisti alla guida di auto di lusso, molti dei quali turisti, per i quali sono scattati controlli per verificare la loro reale capacità contributiva. Sul fronte del lavoro nero e irregolare, i Finanzieri hanno eseguito 130 ispezioni in esercizi pubblici controllando la posizione di 300 addetti. Di questi 10 sono risultati irregolari e due completamente in nero.
Analoga operazione di controllo era stata effettuata due settimane fa e aveva portato ad analoghi risultati, con il 17% di violazioni rilevate su emissione di scontrini.
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