Dall’Istituto Negri di Milano la conferma: il caffè avrebbe importanti proprietà antiossidanti.
Noi italiani lo sappiamo bene: un caffè ti cambia la giornata. La bevanda più amata dal Bel Paese è molto spesso sulla graticola poiché la caffeina causa inconvenienti un po’ “spiacevoli” come tachicardia ed agitazione, almeno in alcuni soggetti. La frase che più si sente ripetere è : “bevo troppi caffè”. Eppure, non sappiamo farne a meno. Per chi è un soggetto sano, si estende il limite dei caffè da assumere al giorno. Per gli studiosi dell’Irccs Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri” di Milano, prendere tre o quattro caffè al giorno aumenterebbe la presenza di antiossidanti.
Le proprietà del caffè
Alessandra Tavani, ricercatrice capo del Laboratorio di Epidemiologia delle malattie croniche presso il Mario Negri, afferma che la bevanda aiuterebbe a prevenire l’insorgenza di malattie come la cirrosi epatica, i tumori del cavo orale, del fegato ,dell’endometrio e forse anche quelli del colon-retto. La studiosa ha così dichiarato: “Non bisogna fare confusione tra effetti della caffeina e quelli del caffè. La sostanza eccitante nella bevanda è ritenuta responsabile della diminuzione del senso di fatica, dell’aumento della vigilanza e dell’aumento della motilità intestinale. Inoltre, a dosi appropriate, potenzia gli effetti antidolorifici dell’aspirina”.
Non tutti possono però permettersi questo ritmo un po’ accelerato di assunzione di caffeina. Alcuni preferiscono moderare il consumo perché soggetti tendenti all’ansia, alla pressione, o magari sofferenti di insonnia. Certo è che in Italia ne siamo maestri . Il caffè italiano è stretto, denso, dall’aroma forte: un caffè che molti stranieri considerato imbevibile, dato che sono abituati alla versione lunga, stile Starbucks. Molti sostengono che la famosa catena debba essere estesa anche all’Italia ma , al tempo stesso, si afferma che non sarebbe il caffè classico la bevanda più richiesta. Il menù Starbucks contiene affascinanti declinazioni di caffeina che poco hanno a che vedere però con il classico caffè italiano, da preparare rigorosamente con la classica moca. Peccheremo forse di atavicità, ma quanti italiani sarebbero disposti a rinunciare al nostro amato caffè?
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