Le quattro puntate delle Blind Auditions, le Audizioni al Buio di The Voice of Italy, il talent show condotto da Fabio Troiano e sbarcato sulla rete giovane di Mamma Rai, sono terminate e ciascun coach – Raffaella Carrà, Piero Pelù, Noemi e Riccardo Cocciante – ha composto la propria squadra, formata ciascuna da 16 elementi. Adesso però, dopo i più che soddisfacenti risultati ottenuti sino ad ora nella difficile collocazione del Giovedì sera, è arrivato il momento di passare allo step successivo, quello delle Battles.
Altre tre puntate registrate di selezioni, ma non più al buio, in cui si assisterà ad una vera e propria battaglia tra i vari concorrenti. Ciascun coach metterà in sfida due membri della propria squadra che dovranno esibirsi contemporaneamente sullo stesso brano musicale. Alla fine dell’esibizione sarà proprio il coach a stabilire quale dei due concorrenti potrà accedere alla fase successiva e quale invece dovrà tornare a casa. Gli altri coach non avranno alcun potere decisionale e potranno solo esprimere una preferenza non vincolante, qualora vengano chiamati in causa. La squadra di ciascun coach si ridurrà così a 8 talenti.
Il talent show prodotto dalla Toro di Pasquale Romano e Marco Tombolini, in onda in uno degli studi televisivi più belli che la Rai abbia sfoggiato negli ultimi anni, dopo aver riscosso un grandissimo successo in tutto il mondo, sta ottenendo anche in Italia degli ascolti lusinghieri, considerando soprattutto la folta concorrenza con la quale ogni settimana deve fare i conti. The Voice, dunque, è in un certo modo l’inizio della nuova era di Rai2, anche se dietro l’angolo c’è sempre la possibilità che lo show possa esser “rubato” dalla prima rete della tv di stato. Giancarlo Leone, dal 1 gennaio direttore di Rai1, ha infatti già fatto capire di essere intenzionato a prendersi il talent show qualora il pubblico da casa continuasse ad apprezzarlo sulla seconda rete.
Il rischio ovviamente è enorme. Se da un lato, infatti, il format ideato dal papà del Grande Fratello John De Mol sarebbe più adatto ad andare in onda su una rete ammiraglia, dall’altro c’è sempre il problema del pubblico tipico di Rai1 che potrebbe non apprezzare un programma così internazionale e soprattutto giovanile. Ad esser sinceri, però, già qualche anno fa la prima rete pubblica ottenne il suo primo risultato positivo raggiungendo un ottimo 22% di share con la finalissima della seconda edizione di XFactor, dimostrando che anche un programma più giovanile e fresco può ottenere buoni risultati sulla prima rete. A questo punto, dunque, la domanda nasce spontanea: secondo voi, The Voice, potrebbe sbarcare su Rai1?
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