Spaventosa esplosione in una fabbrica di fertilizzanti sviluppa una nube tossica. Morti e numerosi feriti
Texas – esplosione in una fabbrica di fertilizzantiTexas: esplosione in una fabbrica di fertilizzanti causa morti e feriti, paura per una eventuale nube tossica che potrebbe dirigersi verso Dallas
Texas, nella città di West (2.800 abitanti poco più di un centinaio di chilometri da Dallas) una impressionante esplosione ha dilaniato una fabbrica di fertilizzanti provocando un numero ancora imprecisato di morti e feriti. Erano le 19:50 in Texas e le 2:50 in Italia, quando si è verificato l’infausto evento: secondo la televisione abc il numero delle vittime non è ancora quantificabile (intervistato da una tv locale, la Kwtx, un medico del posto parla di bilancio choc: “Sono ancora tante le case crollate dove credo ci sia tanta gente in trappola. Temo che ci siano molti, molti morti“), ci sarebbero almeno 200 feriti, di cui 40 molti gravi. L’area coinvolta dallo scoppio sarebbe vastissima, dieci edifici presso l’impianto sono totalmente andati in fiamme, ma ancora più impressionante il numero delle case presenti nei dintorni della fabbrica che sono andate totalmente distrutte: tra le 75 e le 100.
“È come una zona di guerra” ha detto lo sceriffo di West.
I vigili sul fuoco che si trovano da ore sul posto stanno contenendo la parte più esterna dove si è sviluppato l’incendio ma al momento non possono ancora avvicinarsi troppo, per il rischio concreto che possa esplodere un altro serbatoio, tuttavia non è l’incendio in sé che preoccupa di più, ma una grande ansia è generata dai fumi derivati della fabbrica in fiamme: i media locali descrivono un intenso odore di ammoniaca e si teme la diffusione di una nube tossica, visto che al momento i venti tendono verso nord, preoccupando l’area di Dallas e delle città vicine, che ha oltre 6 milioni di abitanti.
D. L. Wilson, portavoce del Dipartimento pubblica sicurezza (Dps), in una conferenza stampa ha spiegato: «Stiamo monitorando la situazione e abbiamo evacuato le zone circostanti più a rischio».
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