Team Six è il nome in codice del gruppo che nel 2011 uccise Bin Laden. Una serie di tragici incidenti ha decimato la squadra, riducendola ai minimi termini
Muore un altro membro del Team Six che uccise Bin Laden
Nel maggio 2011, un gruppo di 25 militari facenti parte dei Navy Seals, penetrò in un compound di Abbottabad, in Pakistan, uccidendo il capo di Al Qaeda. In due anni, il Team Six è stato decimato, dopo pochi mesi dall’uccisione del terrorista più ricercato del mondo, ritenuto il responsabile degli attacchi agli USA del 2001, ben 22 membri del gruppo sarebbero rimasti uccisi in un tragico incidente, dopo che il loro elicottero si è schiantato a terra.
Nell’agosto del 2011 era morto un altro componente del gruppo in un’esercitazione, stessa tragica sorte toccata a Brett D. Shadle, precipitato mentre prendeva parte ad un’esercitazione giovedì scorso. Il militare trentunenne, membro del Team Six, si stava lanciando da bassa quota con il paracadute ma, durante la discesa, avrebbe colpito un commilitone, facendo cadere entrambi. Shadle sarebbe morto all’ospedale di Tucson poco dopo mentre il suo collega è ancora ricoverato, in condizioni definite stabili.
Sebbene le autorità USA non abbiano mai confermato che i 22 Navy Seals a bordo dell’elicottero precipitato facessero parte del Team Six, fonti giornalistiche hanno ripreso alcune illazioni andando in fondo alla faccenda. Il gruppo di incursori sembrerebbe essere funestato da incidenti e problemi legali infatti, uno dei componenti del Team Six, Matt Bissonnette, avrebbe pubblicato sotto pseudonimo un libro in cui parlava dei dettagli della missione, usato poi, come base per il film Zero dark thirty. Minacciato di morte e senza permesso da parte dei superiori per poter divulgare informazioni riservate, anche se camuffate, Bissonnette è stato congedato con disonore dai Navy Seals.
Del Team Six anche l’esecutore materiale dell’uccisione di Bin Laden non fa più parte delle forze armate: ha lasciato il gruppo dopo soli 16 anni, a fronte dei 20 previsti, per il troppo stress (qualcuno dice dovuto all’emozione) per la vicenda. In un’intervista lasciata dopo più di sei settimane fa all’Esquire, il membro del Team Six avrebbe rivelato di essere stato abbandonato a sé stesso, senza alcuna forma di assistenza dopo il congedo.
Sembrerebbe proprio che, quelli che dovevano essere gli eroi dell’america, sono stati perseguitati dalla malasorte, finendo in disgrazia o morti sul campo in un banale incidente di trasporto, dopo essersi addestrati duramente ed aver rischiato la vita in ogni angolo del pianeta. Sembrerebbe proprio che il Team Six, fosse destinato ad una sorte tragica.
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