Sarà in mostra a partire da domani, mercoledì 28 novembre, al Quirinale, la celebre Tavola Doria. L’opera, copia cinquecentesca della scena centrale della Battaglia d’Anghiari, dipinto a encausto perduto del grande Leonardo da Vinci, torna dunque in Italia dopo oltre 70 anni. Ignoto l’autore, sebbene alcuni studiosi asseriscano possa trattarsi addirittura di un bozzetto redatto di proprio pugno dallo stesso Leonardo da Vinci.
L’opera è stata a lungo di proprietà della famiglia Doria di Genova (da cui ha preso il nome), ma venne venduta dagli eredi a causa di gravi dissesti finanziari al nobile genovese Giovanni Nicolò De Ferrari nel 1940. A questo punto l’opera scomparve e, come è accaduto nel tempo alla maggior parte delle opere di Leonardo da Vinci (curiosa coincidenza?) subì mille peripezie. Non si conoscono di preciso i “movimenti” dell’opera nel corso del tempo, ma nel 1992 ricomparve addirittura a Tokyo.
Il Tokyo Fuji Art Museum, denotando grande sensibilità, dopo aver acquistato l’opera ha deciso di restituirla gratuitamente al nostro paese, chiedendo in cambio solo di poter ospitare l’opera in alcune mostre in Giappone o altrove nel Mondo.
La mostra arriva dopo il grande clamore mediatico suscitato nei mesi scorsi dalle ricerche sull’originale della Battaglia d’Anghiari, opera commissionata a Leonardo da Vinci per la Sala dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze proprio a fianco della Battaglia di Cascina, opera assegnata a Michelangelo Buonarroti. Se l’artista di Caprese tuttavia non diede mai avvio all’opera, Leonardo invece volle sperimentare, sulla base di intense ricerche, la formula dell’encausto, tecnica pittorica usata dagli antichi romani. Tale tecnica consisteva nel realizzare un affresco alla parete e successivamente far asciugare molto rapidamente la parete, al fine di fissare i colori, sottoponendola a un grande calore. L’opera tuttavia era di grandi dimensioni e il calore, ottenuto con grandi bracieri, non raggiunse la parte superiore dell’affresco, i cui colori si sciolsero e colarono, rovinando l’intera composizione.
L’opera rimase tuttavia esposta a lungo e ne vennero realizzate diverse copie tra cui, verosimilmente, la Tavola Doria. Successivamente sulla stessa parete Giorgio Vasari realizzò un nuovo affresco. Tra le particolarità dell’opera un vessillo con la scritta “CERCA TROVA” e il fatto che l’opera stessa sia stata realizzata su una parete che crea con quella retrostante, sui cui era stata dipinta la Battaglia di Leonardo da Vinci, una intercapedine.
Due indizi che hanno sempre incuriosito gli studiosi e hanno condotto nei mesi scorsi alla ricerca dell’originale della Battaglia di Anghiari, ma le ricerche sono al momento sospese a causa della mancata concessione di autorizzazioni ad effettuare piccole perforazioni esplorative sulla parete vasariana, dopo che le sonde hanno confermato la presenza dell’intercapedine tra le due pareti.
La mostra, allestita nella Sala della Rampa al Quirinale, si protrarrà fino al 13 gennaio 2013. Non sarà l’originale, ma la leggenda della Battaglia di Anghiari nonché il mistero che avvolge ogni opera e la vita stessa di Leonardo da Vinci saranno sicuramente percepiti dai fortunati spettatori.
Info dal sito del Quirinale: I visitatori potranno accedere alla mostra con ingresso gratuito e senza bisogno di prenotazione, dalla Piazza del Quirinale, nei giorni feriali da martedì a sabato dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15:30 alle ore 18:30, mentre l’orario domenicale resta fissato dalle ore 8:30 alle ore 12.00, in concomitanza e con le disposizioni dell’apertura al pubblico delle sale di rappresentanza. La mostra rimarrà chiusa tutti i lunedì e nei giorni festivi, nonchè il 9, 16, 23 e 30 dicembre 2012.
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