Tarzana regina della giungla, è il nome usato dal Sunday Times di Londra per indicare una donna colombiana, Marina Chapman, oggi gentildonna inglese di 60 anni, che ha vissuto una vita di costante avventura, tanto che ne usciranno presto un romanzo e un film.
Le vicende passate dalla donna nella sua giovinezza non sono del tutto chiare: l’ipotesi più probabile è che fu rapita da che bambina, per un riscatto in denaro. Marina Chapman ne parla dicendo: “Il mio più lontano ricordo è un fazzoletto di cloroformio sulla bocca”. Forse il rapimento andò storto e i rapitori, per liberarsi di un ostaggio ingombrante, la abbandonarono nella foresta amazzonica. Da quel momento la donna avrebbe vissuto 5 anni con un gruppo di scimmie cappuccino, copiandone lo stile di vita, le capacità di muoversi e di esprimersi.
Un giorno, poi, alcuni cacciatori notarono la ragazza nuda tra le scimmie e la inseguirono. Dopo essere riusciti a “catturarla” non la riportarono nel mondo civile, ma la condussero a Cucuta, nel nord-est della Colombia, per venderla ad un bordello, dove verrà avviata alla prostituzione. Per sua fortuna, Marina aveva appreso l’agilità delle scimmie e, arrampicandosi su una finestra, riuscì a scappare. Per molto tempo visse per strada, arrangiandosi come poteva per sopravvivere, già abituata alla durezza della vita nella giungla.
All’età di 17 anni viene raccolta dalla strada da una famiglia colombiana che la fa lavorare come serva. Quando la famiglia si trasferì in Inghilterra per lavoro, portò la ragazza con sé e, in breve tempo, Marina conobbe in chiesa un biologo, con cui si è sposata, acquisendo così la cittadinanza britannica.
Solo oggi, a più di 30 anni dalle sue nozze, Marina ha avuto il coraggio di raccontare la sua storia, da cui verrà pubblicato il libro “The girl with no name”, di cui sono già stati acquistati i diritti in sette Paesi. E d’altra parte questo interesse per la sua storia è comprensibile: Marina è un eccezionale, raro esempio, forse unico di bambina abusata, senza istruzione, selvaggia, sopravvissuta in qualche modo alle sue disgrazie.
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