Tartaruga azzannatrice, pericolosa in grado di sferrare abili morsi con la coda che ricorda quella di un serpente, era sull’argine del Tevere a Stimigliano
Tartaruga azzannatrice, non è una comune tartaruga, bensì un temibile (Chelydra serpentina).
La vorace e pericolosa Tartaruga azzannatrice è stato recuperato a Stimigliano (Ri), lungo l’argine del Tevere, dai Forestali del Servizio CITES Centrale di Roma e del Comando Stazione di Poggio Mirteto (Ri).
L’esemplare, che probabilmente è stato abbandonato è stato consegnato dalla Forestale a un Centro di recupero di Roma, autorizzato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, specializzato nella gestione di animali pericolosi.
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La Chelydra serpentina (Linnaeus, 1758) o tartaruga azzannatrice è una tartaruga appartenente alla famiglia delle Chelydridae.
La Chelydra serpentina è una delle tartarughe d’acqua dolce più grandi insieme alla Tartaruga Alligatore. Il suo carapace può raggiungere i 50 cm anche se in genere arriva a circa 25 cm.
Il peso varia dai 4,5 ai 6 kg, ma alcuni esemplari allevati in cattività sono arrivati a pesare ben 34 kg. Ha un corpo robusto, il carapace increspato (più evidente negli esemplari giovani) e una lunga coda.
L’apparato muscolare è ben sviluppato, in particolare quello del collo, che permette di sferrare abili morsi dai movimenti che ricordano quelli di un serpente (da qui deriva “serpentina”).
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