Polemica su Enrico Bondi e sulla sua lettera a Nichi Vendola in cui avrebbe affermato che l’Ilva non è responsabile dell’aumento dei tumori a Taranto. La colpa sarebbe invece di alcool e tabagismo. Le proteste del mondo politico.
Si alza la polemica su Enrico Bondi sulla vicenda Ilva, dopo la lettera inviata al governatore della Puglia Nichi Vendola. Bondi, commissario straordinario dell’impianto siderurgico più grande d’Europa che ha sede nel capoluogo pugliese, avrebbe escluso una connessione tra le emissioni prodotte dal polo industriale e l’impennata di tumori che si registra nei dintorni di Taranto. L’incremento della malattia che ha segnato la popolazione sarebbe, secondo Enrico Bondi, da attribuire ad un uso eccessivo di vizi quali tabacco ed alcool da parte della cittadinanza.
Polemica Bondi su Ilva di Taranto
Il primo a dirsi indignato è proprio Nichi Vendola, il destinatario della presunta lettera, che considera gli “argomenti di Bondi come inaccettabili. dati Arpa sui danni alla salute sono chiari e precisi. Si confermano tutti i miei dubbi sull’affidare il ruolo di commissario dell’Ilva all’amministratore delegato dell’azienda”. Vendola ha affidato al social network Twitter la sua considerazione sulla vicenda, rimarcando anche la sua opposizione alla nomina di Bondi, considerato fin troppi vicino alla famiglia Riva, proprietaria dell’Ilva.
Anche Angelo Bonelli, presidente dei Verdi, ha espresso il suo giudizio : “Dopo la lettera in cui collega l’elevata incidenza di tumori al fatto che, essendo Taranto una città portuale, c’è stato un maggior consumo di sigarette e quindi un maggior ricorso al fumo, Bondi deve dimettersi immediatamente: non può restare un giorno in più nel ruolo di commissario dell’Ilva perché è più interessato all’azienda – di cui, prima di essere nominato commissario, era amministratore delegato – che non alla salute dei cittadini di Taranto. Le parole di Bondi sono un’offesa gravissima ai cittadini di Taranto che sono costretti a convivere con un inquinamento che, come si legge nelle perizie dei magistrati tarantini, provoca ‘malattia e morte’; sono uno schiaffo a chi si è ammalato e a quanti hanno perso i propri cari a causa dell’inquinamento”.
Anche i deputati del Movimento 5 Stelle hanno condannato l’opinione di Enrico Bondi, le cui parole non sono da “censurare bensì da diffondere in tutte le tv e giornali”. Nella nota del movimento si legge: “Chiediamo la revoca dell’incarico a Bondi e che il ministro della Salute venga immediatamente a riferire in Parlamento su queste aberranti affermazioni. Taranto non può più sopportare queste prese in giro da parte di chi ha invece il compito di guidare un’azienda con gravi criticità ambientali che portano gravissime conseguenze sanitarie per i cittadini”.
Lorenzo Nicastro, assessore all’ambiente della regione Puglia, considera invece come “risibile la volontà di glissare sulle responsabilità usando fantasiose teorie come il contrabbando di sigarette ed il tabagismo connesso per giustificare i picchi di patologie tumorali su quel martoriato territorio.”
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