La Federazione Italiana Tabaccai (FIT) ha organizzato la manifestazione in piazza a Roma per difendere la categoria, infatti sono sempre più le tabaccherie in crisi a causa delle sigarette elettroniche che hanno fatto crollare le vendite.
Roma: Tabaccai in protesta contro le sigarette elettroniche
“A.A.A. Cercasi stato” è lo slogan della FIT che oggi è a Roma per la manifestazione nazionale dei tabaccai,le ragioni sono attribuibili alle sigarette elettroniche, infatti il Presidente della FIT Giovanni Risso denuncia: “Dalle sigarette elettroniche al contrabbando, i tabaccai sono alla ricerca dello Stato che deve difendere la sopravvivenza delle tabaccherie. Lo sviluppo del mercato delle sigarette elettroniche ha fatto sì che molti fumatori nostri clienti abbiano orientato le loro scelte di consumo spostandole da un prodotto controllato e assoggettato ad accisa a un prodotto totalmente libero nella commercializzazione e nel prelievo erariale”.
Giovanni Risso continua facendo notare i fattori di rischio del prodotto: “L’assenza di regolamentazione e di seri esami sui prodotti fa sì che sfuggano ad ogni controllo relativamente alle caratteristiche, alla composizione, al confezionamento, permettendo così a chi li immette nel mercato una libertà di comunicazione, a noi peraltro preclusa da tempo, che nessuno può confutare”.
Risso precisa di essere contrario alla revisione della direttiva sui prodotti del tabacco: “Ribadiamo il nostro fermo no alle misure demagogiche sui pacchetti di fatto generici, avvertenze sanitarie testuali e pittoriche sovradimensionate, oggi in discussione al Parlamento europeo. Diciamo no anche all’obbligo, in vigore dal 1° gennaio 2014, di accettare moneta elettronica in tabaccheria per i prodotti ad aggio o margine fisso. Chi come noi paga le tasse comprende bene la lotta al nero, ma di questa lotta al nero, proprio perché di tasse ne paga già tante, non può sopportarne gli oneri”.
In conclusione, il Presidente della FIT dichiara: “la Guardia di finanza deve essere messa in condizioni di poter fare l’agente provocatore, affinché l’azione di contrasto possa contare su ogni utile strumento preventivo e dissuasivo. Si riveda, dunque, il sistema sanzionatorio affinché chi oggi compie tali crimini a cuor leggero sia almeno indotto a una riflessione prima dell’azione”.
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