Una mezza rivoluzione in IREN. La società partecipata di alcuni importanti comuni del Nord Italia per la gestione dei rifiuti cambia radicalmente guida.
IREN s.p.a. è una società fondata nel 1907 con il nome di AEM Torino (Azienda Elettrica Municipale), come società multi servizi operante in particolare nel settore del teleriscaldamento e nella distribuzione di energia elettrica. Per tutto il XX secolo la società costruisce centrali idroelettriche e termoelettriche in Piemonte, ampliando il suo campo d’azione. Significativamente, nel 1982, cambia denominazione, pur lasciando inalterata la sigla AEM, in Azienda Energetica Municipale. AEM inizia ad occuparsi anche di illuminazione pubblica e semafori. Nel 1997 si trasforma in s.p.a. con la denominazione di Azienda Energetica Metropolitana Torino e nel 2000 entra in Borsa.
Nel 2006 AEM Torino e AMGA (Azienda Municipale Gas e Acqua, municipalizzata di Genova) si fondono costituendo Iride s.p.a. e nel 2008 una nuova fusione porta all’ingresso nel gruppo di ENIA, società nata nel 2005 a sua volta dalla fusione delle municipalizzate dei comuni di Parma (AMPS), Piacenza (TESA) e Reggio Emilia (AGAC).
Il 1° luglio 2010 il gruppo prende il nome di IREN S.p.a. e trasferisce la sede da Torino a Reggio Emilia. Iren occupa circa 4.750 dipendenti.
Dopo i recenti scandali del crack del Comune di Parma (inchiesta Public Money della procura di Parma), che hanno portato all’arresto dell’ex sindaco PdL Pietro Vignali nonché del presidente del consiglio di amministrazione di Iren Emilia Angelo Buzzi, la società multi servizi ha deciso un nettissimo cambio di rotta.
Principale fautore del ricambio è stato il nuovo sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, sindaco-immagine del MoVimento 5 Stelle, uscito trionfatore dalle elezioni della scorsa primavera con un perentorio 60% contro il candidato PD (attuale presidente della provincia di Parma) Bernazzoli.
Il Comune di Parma, importante azionista in IREN Emilia, ha indicato infatti come nuovo presidente del CdA Raphael Rossi. Scopriamo di chi si tratta.
Raphael Rossi, 38 anni, è un esperto di raccolta differenziata e smaltimento virtuoso dei rifiuti. Dopo i primi grandi successi ottenuti nella raccolta in alcuni comuni della provincia di Torino, nel 2004 viene chiamato a guidare AMIAT (Azienda Multiservizi Igiene Ambiente Torino). Obiettivo di AMIAT e del Comune di Torino è quello di estendere il port-a-porta a tutta la città, una missione secondo molti impossibile.
Nel 2007 Raphael Rossi sale all’attenzione delle cronache per un gesto particolarmente lodevole. Dopo aver impedito l’acquisto da parte di AMIAT di un costosissimo (4,2 milioni di euro) e inutile macchinario, rifiuta una tangente da 100mila euro offertagli per “cambiare idea”. Raphael denuncia tutto alla Procura di Torino, arrivano indagini e arresti eccellenti.
Rossi, nonostante il gesto lodevole, viene isolato da partiti e istituzioni e nel 2010, a scadenza del mandato, non viene confermato.
La sua storia viene raccontata in una puntata di Report e ripresa dal Fatto Quotidiano, che attiva una petizione per la costituzione di parte civile da parte del Comune di Torino. In mancanza di tale scelta da parte del Comune infatti Rossi, nel processo per le tangenti AMIAT, avrebbe avuto il semplice ruolo di testimone e avrebbe dovuto persino pagare le spese processuali. Firmano in 50mila e il Comune accetta.
Raphael Rossi – puntata di Report
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Sulla scia degli eventi giudiziari nasce l’associazione “Signori Rossi – corretti non corrotti” (www.signorirossi.it) per difendere tutte le vittime di vicende di corruzione.
Nel 2011 viene incaricato dal nuovo sindaco Luigi De Magistris di guidare ASIA, l’azienda municipale napoletana dei rifiuti. Rimane in carica sei mesi, dimettendosi poi per contrasti insanabili con l’assessore Sodano, uno dei “big” della giunta comunale di Napoli. In soli sei mesi tuttavia Rossi ottiene risultati impensabili, raggiungendo addirittura il 65% di raccolta differenziata nel difficile quartiere di Scampia.
Federico Pizzarotti, sindaco M5S di ParmaDal 2012 è consulente, a titolo gratuito, del Comune di Parma per il miglioramento della gestione della raccolta differenziata.
IREN gestisce l’inceneritore di Parma, sulla cui chiusura il sindaco Federico Pizzarotti e il MoVimento 5 Stelle si stanno battendo un grande determinazione. L’approdo di Raphael Rossi alla guida di IREN Emilia potrebbe essere, anche su quel versante, un colpo decisivo a favore della nuova amministrazione di Parma.
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