Svizzera – In un negozio di Zurigo Oprah Winfrey si è vista rifiutata, dalla commessa, una borsa ritenuta “troppo cara per lei”
Svizzera paese di cantoni e cantonate
“Pecunia non olet”! Motto, senza dubbio, sempre di attualità e con interpretazioni diverse e varie.
In Svizzera dove di denaro ne è arrivato e continua ad arrivarne da tutte le direzioni, con provenienze certe, meno certe e dubbie, sicuramente, “non olet”. Ma se non ha odore, evidentemente non ha neppure profumo.
Profumo per allertare una commessa che, pensando di poter contare sul suo fiuto ha decretato che la cliente, di colore, davanti a lei non aveva le caratteristiche necessarie per potersi permettere la borsa che aveva chiesto di farsi mostrare.
Oprah Winfrey, come ha raccontato lei stessa in televisione, entrata in una boutique di lusso in Svizzera a Zurigo ha voluto vedere da vicino una borsa che aveva attirato la sua attenzione.
«Vado in un negozio, che resti senza nome, e dico alla commessa: scusi, posso avere quella borsa sopra la sua testa? Lei mi risponde: no, è troppo costosa. Insisto: voglio quella nera sullo scaffale. Lei ne prende un’altra, e comincia a mostrarmela. Io insisto ancora. E lei gelida: oh, non voglio ferire i suoi sentimenti… A quel punto dico: grazie, probabilmente ha ragione, non me la posso permettere. Ed esco dal negozio».
Borsa per milionari
35.000 franchi svizzeri, 38.000 dollari o meno di 30.000 euro per una borsa sono una cifra iperbolica per i comuni mortali ma non certo per Oprah Winfrey, seconda fortuna americana dell’industria dello spettacolo e che di borse come quella in coccodrillo nero che aveva adocchiato, avrebbe potuto permettersene non una, dieci, cento e anche il negozio intero.
Vendetta Svizzera
Ma la star americana, rinunciando al desiderio di rivalsa immediata, magari tirando fuori carte di credito color platino, anzi black se ne è uscita tranquillamente dal negozio, rinunciando pure a una di quelle frasi terribili e assurde del tipo “lei non sa chi sono io”, (pura realtà perché con ogni evidenza la commessa non conosceva o riconosceva il suo volto) e ha invece deciso di vendicarsi facendo un po’ di pubblicità alla razzista Svizzera.
Razzista Svizzera! Già recentemente criticata dopo che è stato scoperto che un paesino delle Alpi di poche migliaia di anime, che pur ospita 150 rifugiati, impedisce loro di frequentare campi sportivi e piscine per ragioni di “ordine pubblico”. Svizzera razzista!
Scuse dalla Svizzera
Le scuse alla star americana sono piovute. Dalla proprietaria del negozio che ha parlato di malinteso con la commessa che non parla bene inglese, dall’ufficio del Turismo in Svizzera che ha presentato scuse ufficiali: «Ci dispiace per l’accaduto perché riteniamo che tutti i clienti debbano essere trattati con rispetto e in modo professionale»
La commessa dal canto suo si è difesa affermando di non aver riconosciuto Oprah, di essersi comportata in quel modo per “non ferire i suoi sentimenti“, e di “non aver avuto cattive intenzioni”
La proprietaria del negozio ha anche espresso il suo rammarico «Sono veramente dispiaciuta – assicura – Lo staff è formato per trattare i clienti nel modo migliore. Devo ammettere che la dipendente è italiana. Ovviamente parla inglese, ma non bene come la sua madre lingua».
Avrei tante considerazioni personali sull’argomento che tralascio di esprimere….
Mi limito a porre solo una domanda.
“Ammettendo” che la commessa è italiana e che in virtù della sua italianità non parla inglese come una madrelingua, cosa sarebbe cambiato se costei fosse stata invece svizzera?
A seconda del cantone la sua prima lingua sarebbe stata ugualmente l’italiano, il francese o il tedesco….ma il cantone a sud, ovest o centro-nord le avrebbe forse permesso di evitare una cantonata?
Pecunia non olet e la maleducazione non ha frontiere !
Commenti riguardo il post