Raggiunto l’accordo tra Dominique Strauss-Kahn e Nafissatou Diallo
Accordo firmato: tutti felici tutti contenti. Si chiude definitivamente la porta della suite 2806 del Sofitel New York dietro DSK e la Diallo.
Lunedi 10 dicembre davanti al giudice new-yorchese Douglas McKeon, si sono incontrati gli avvocati di Dominique Strauss-Kahn e Nafissatou Diallo per siglare l’accordo che mette fine alla procedura civile contro l’ex direttore del FMI.
Tutti contenti
Il giudice McKeon che aveva richiesto la presenza della Diallo per approvare l’accordo ha rapidamente dato l’annuncio della conclusione positiva dell’incontro.
Soddisfatti gli avvocati di Strauss-Kahn di aver raggiunto un accordo, ringraziano il giudice per “la sua pazienza e tolleranza che ne hanno permesso il raggiungimento”.
Nafissatou Diallo ringrazia “Dio e tutti coloro che l’hanno sostenuta nel mondo intero”.
Uno degli avvocati della donna ha affermato che Nafissatou Diallo, donna coraggiosa, non ha mai perso la fede nel sistema giudiziario americano e che grazie a quest’accordo potrà riprendere la sua vita. Ha concluso quindi ringraziando per le preghiere e il sostegno manifestato alla sua cliente.
Tempi da record
Pochi minuti per l’incontro, quattro minuti e trentasette secondi per mettere fine con l’accordo finanziario a quella che è stata chiamata alternativamente saga giudiziaria, feuilleton, una storia che ha visto tirati in ballo idee di complotti, sospetti, fantapolitica.
Il termine di “saga giudiziaria” mi trova concorde con chi lo ha giudicato fuori luogo e totalmente inadatto.
19 mesi, neppure conclusi, per mettere fine a una procedura giudiziaria, considerati i tempi medi della giustizia, mi sembrano, piuttosto, un tempo da record.
Le due parti d’altronde non avevano grande interesse a lasciare trascorrere troppo tempo.
Andare per le lunghe non avrebbe favorito economicamente la Diallo che avrebbe finito per perdere la possibilità di negoziare una cifra più alta e visto allontanarsi sempre più un ritorno alla normalità.
La donna che non ha più ripreso il suo lavoro ed è tuttora in congedo malattia, è scomparsa dalla scena e cambiato domicilio, tenuto ben segreto dai suoi avvocati.
Un risparmio forse per Strauss-Kahn, ma a 63 anni DSK, l’ex presidente del FMI aveva fretta di chiudere questo capitolo americano.
Feuilleton sicuramente lo è stato con tutti gli elementi classici del romanzo d’appendice che mi guarderò bene dall’enumerare.
La storia è nota e arcinota, la stampa ha fatto correre abbondantemente fiumi d’inchiostro su questo soggetto, sviscerato nei particolari più intimi, che con quest’accordo non saranno di nuovo sbattuti in prima pagina fino ai dettagli più “piccanti o indecenti “.
Grazie a quanto stipulato lunedì sera, si eviterà un processo che avrebbe fatto nuovamente sfilare tutto quello che sicuramente sia DSK che la Diallo vogliono lasciarsi dietro le spalle.
I termini dell’accordo rimangono “confidenziali” e nessuno ha il diritto di ufficializzarli. Lunedì sera è stata posta la parola fine su questa storia che, con l’accordo, vieta alle due parti di tornare sul caso pubblicamente.
Un caso che quel, non così lontano, 14 maggio 2011 ha sovvertito ordini economici e politici, dalla presidenza del FMI a quella della Repubblica Francese.
La quasi certa candidatura di DSK alle presidenziali francesi diventata immediatamente esplosiva ha messo in moto tutti i possibili cui prodest? All’opposizione? Ai suoi compagni di partito? Ha rimesso in gioco lo cherchez la femme…vera donna? donna che si cela dietro ogni uomo? Fantapolitica?
Tutta storia vecchia e superata, altri giochi si sono fatti, altri dadi sono stati tratti, altri numeri sono rotolati sulla tavola.
La cifra dell’accordo, rimarrà sconosciuta, si possono solo immaginare tanti zeri contro uno solo del numero della suite, la oramai famigerata 2806, chiusa per sempre alle spalle di Strauss-Kahn, della Diallo, di quello che nessuno più, ha voglia di raccontare e che altri forse non hanno più voglia di udire.
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