Strage ad un posto di blocco con annesso accampamento militare a nord-ovest del Pakistan. Il bilancio provvisorio parla di almeno 23 morti ed oltre 50 feriti seguiti ad una battaglia durata quattro ore tra forze governative e talebani.
La strage è avvenuta nella provincia di Khyber-Pakhtunkhwa a ridosso con il confine afgano. All’alba un commando talebano composto anche da quattro kamikaze, è entrato in azione nei pressi del capoluogo della provincia, Lakki Marwat, ingaggiando un’asptra battaglia con le forze governative; sotto i colpi delle armi sono rimasti nove soldati, quattro membri di una forza paramilitare chiamata Polizia di frontiera ma non solo: i ribelli hanno anche attaccato a colpi di lancia-granate un’abitazione situata nei pressi dell’accampamento militare sterminando un’intera famiglia di civili composta da dieci persone.
L’assalto è stato rivendicato da un portavoce talebano, definendo la strage, una ritorsione per l’attacco di un drone armato americano che il mese scorso aveva ucciso due ufficiali comandanti della guerriglia, idintificati poi come Faisal Khan e Toofani. Secondo il comunicato, i soldati uccisi sarebbero dodici ma oltre alla guerra delle armi, anche la guerra dell’informazione ha la sua parte: spesso nel dichiarare le proprie rivendicazioni, i taliban esagerano le cifre oppure si attribuiscono i meriti di azioni non riconducibili a loro.
Continuando nella rivendicazione, il portavoce ha anche precisato che del commando facevano parte anche quattro attentatori kamikaze (due secondo fonti governatiche che, inoltre, non avrebbero fatto in tempo ad entrare in azione), che si sarebbero fatti saltare in aria azionando i loro giubotti esplosivi.
Il Pakistan è una potenza nucleare schiacciata tra l’India e l’Afghanistan che ha gravi problemi di stabilità ai confini. Ad est combatte una guerra latente con l’India per la provincia del Kashmir con sconfinamenti reciproci ed attacchi di guerriglia tra i due eserciti che si fronteggiano ed accusano continuamente. Alla fine del 2012 il Pakistan ha mobilitato diverse truppe ammassandole al confine dopo un presunto sconfinamento indiano cui è seguita una battaglia con vittime.
Ad ovest, invece, il paese deve fare i conti con le province semi-autonome gestite da clan talebani che non riconoscono il governo di Islamabad e si muovono continuamente tra i monti, rendendo l’area, di fatto, autonoma, dove la presenza dello Stato è assolutamente irrilevante.
Il Pakistan è ufficialmente alleato degli Stati Uniti e con le forze della coalizione internazionale che hanno rovesciato i talebani nel vicino Afghanistam ma spesso è stato accusato di connivenza con i terroristi e di passare informazioni tecniche e logistiche ai nemici ,così da permettergli di attaccare i convogli della Coalizione e fare incetta di armi e rifornimenti. La fiducia nei confronti del paese, al momento è minima e ne è la prova che l’attacco al compound dove si trovata Osama Bin Laden non è stato annunciato ad Islamabad proprio per non comprometterne la riuscita.
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