Prima condanna al risarcimento in sede civile per lo Stato. La Cassazione ha accolto il ricorso dei parenti di tre vittime della Strage avvenuta nei cieli più di 30 anni fa. La strage sarebbe avvenuta a causa di un missile.
Dopo 32 anni sembrano arrivare delle risoluzioni per quanto riguarda la strage di Ustica. La corte di Cassazione in sede civile nella prima sentenza ha affermato che la strage è avvenuta a causa di un missile e non di una esplosione interna. Lo Stato dovrà quindi risarcire i familiari delle vittime per non aver garantito adeguati controlli. La tesi del missile sarebbe quindi congruente con l’accaduto per la Corte d’Appello di Palermo, che ha quindi sostenuto le prime richieste risarcitorie contro lo Stato presentate dai familiari di tre vittime della strage. I ministeri della Difesa e dei Trasporti hanno cercato di mettere in discussione questo diritto affermando innanzitutto che ormai il disastro aereo in questione è da considerarsi come prescritto, dato il lasso temporale esistente dall’accaduto, e che poi non si poteva loro imputare “l’omissione di condotte doverose in difetto di prova circa l’effettivo svolgimento dell’evento”. Per la Corte invece “è pacifico l’obbligo delle amministrazioni ricorrenti di assicurare la sicurezza dei voli” e la prescrizione è infondata. Per la Cassazione l’evento di Ustica rappresenterebbe una violazione della norma cautelare.
Nella sentenza 1871 la Cassazione si è così espressa: “Una volta dimostrata in giudizio la sussistenza dell’obbligo di osservare la regola cautelare omessa ed una volta appurato che l’evento appartiene al novero di quelli che la norma mirava ad evitare attraverso il comportamento richiesto, non rileva, ai fini dell’esonero dalla responsabilità, che il soggetto tenuto a detta osservanza abbia provato la non conoscenza in concreto dell’esistenza del pericolo.” Il risarcimento richiesto si assesterebbe intorno al milione e 240 mila euro. La strage di Ustica avvenne il 27 giugno nel 1980 a bordo del Dc9 Itavia che ospitava 81 persone e che transitava tra Ustica e Ponza. L’aereo, decollato dall’aeroporto di Bologna, apparteneva alla compagnia aerea Itavia, e esplose in volo, scomparendo poi in mare. Questa è la prima sentenza che sembra riportare luce sull’evento.
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