Un campanello d’allarme suonato dal New York Times e da altri blog che mette in guardia milioni di possessori di sim telefoniche. Tutto nasce dalla convinzione che oltre 750 milioni di dispositivi siano esposti alle magagne degli hacker, a causa dell’elevata vulnerabilità dei dispositivi stessi.
Sim telefoniche: l’origine del problema. Questo problema affonda le sue radici nella crittografia usata dalle sim telefoniche, dato che queste presentano una falla che peremtte agli hacker di impossessarsi e usare al loro piacimento il nostro dispositivo. Per fare ciò gli hacker usano una chiave in formato digitale composta da 56 numeri. Naturalmente, l’ignaro utente non saprà di condividere il suo telefonino con uno “sconosciuto” e tantomeno di avere sul proprio dispositivo un software maligno capace origliare, ascoltare, spiare le nostre conversazioni, i nostri messaggi oppure usare le nostre credenziali per accedere sui social network.
Sim telefoniche. Questi sono solo alcuni degli aspetti più importanti di questo problema, mentre un discorso a parte meritano le questioni riguardanti i pagamenti e più precisamente i pagamenti in mobilità. Una volta hackerato il nostro dispositivo si avrà pieno accesso a tutte operazioni di pagamento possibili con il nostro dispositivo, come acquistare applicazioni sugli store online, movimenti sul proprio conto di cui non si conosce la natura oppure inviare soldi tramite siti come Paypal. A scoprire questa falla è stato Kastern Nohl che rassicura il mondo intero affermando che il problema sarà risolto prima che gli hacker se ne accorgano.
Sim telefoniche: le possibili soluzioni. Nel caso in cui in futuro si verifichi lo stesso problema le soluzioni possibili a mio avviso posso essere le seguenti e potrebbero venire da un’unica “sorgente”, l’azienda che ha per simbolo una Mela morsicata. Apple sta lavorando all’implementazione di un lettore digitale d’impronte in modo da rendere più sicuri i pagamenti in mobilità, ovvero sostituire le password, a noi tanto care, dei lettori di impronte. Un’altra soluzione, ancora meglio a mio avviso, è quella di eliminare completamento le sim telefoniche “fisiche” ma creare una sim digitale capace di contenere tutte le informazioni necessarie e gli abbonamenti stipulati con le compagnie telefoniche. Un’idea questa, nata nel “cantiere Apple”, infatti è notizia certa che l’azienda con sede a Cupertino ha depositato un brevetto molto simile.
Il problema delle sim telefoniche è ancora una questione ignota dato che non si conoscono ancora le sim a rischio. Tuttavia a Dicembre, in pieno spitio natalizio, gli operatori telefonici dovranno fornire delle liste in modo da scoprire se la propria sim è a rischio.
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