Lo Spread non sarà l’indicatore più fedele della qualità della vita e dell’economia, ma è certamente la cartina tornasole del pensiero dei “mercati” e della grande finanza sulle vicende nazionali ed internazionali.
Negli ultimi mesi si è spesso parlato e scritto, anche a sproposito, del significato di ogni minimo scostamento dell’indice, a volte attribuendone la causa a scelte dei governi, altre volte ai dati economici, altre volte ancora alla speculazione finanziaria, altre volte addirittura all’istintività degli operatori finanziari.
Insomma, cosa faccia salire o scendere lo spread è un po’ per tutti un mistero, ma nel dubbio, focalizziamoci sulla cronaca.
Stamattina lo spread sta salendo e lo sta facendo sensibilmente. Dopo aver chiuso le contrattazioni della scorsa settimana intorno a quota 320 (una quota ritenuta al momento ottimale), l’indice è schizzato a 360. In contemporanea la Borsa di Milano ha registrato un forte calo, perdendo oltre il 4% per poi risalire a un comunque grave -2,76% alla riapertura pomeridiana.
Sintomi del ritorno di Berlusconi, che ha annunciato la sua sesta discesa in campo, con la conseguente fine anticipata del Governo Monti? Le ipotesi sono lecite. Il dato certo è che la Borsa italiana oggi è la peggiore d’Europa. Tra i titoli più in ribasso i bancari con Intesa San Paolo che lascia sul campo addirittura il 6,08%, Credem il 6,15%, Monte dei Paschi di Siena – Banca MPS il 6,63%.
Perde anche Mediaset, che dopo un iniziale guadagno, perde ora lo 0,29%.
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