La sclerosi laterale amiotrofica, meglio conosciuta come la Sla o morbo di Lou Gehrig, dal nome del giocatore statunitense di baseball, il cui caso nel 1939 sollevò l’attenzione pubblica intorno a tale patologia, potrebbe essere solo un brutto ricordo. Sono stati effettuati i primi test di trapianto di cellule staminali e hanno dato risultati positivi.
La Sla colpisce 2-3 persone su 100.000 ogni anno, statisticamente parlando. Una malattia che non conosce età, che può colpire tutti,come il caso della piccola Sofia, una bambina di appena tre anni, oppure il famosissimo caso di Stefano Borgonovo, morto pochissimi giorni fa, un giocatore e allenatore di calcio che ha dato vita alla Fondazione Stefano Borgonovo Onlus per sostenere ma soprattutto vincere la Sla.
Test preliminari. Stiamo parlando di test preliminari, durante i quali, su sei pazienti, sono stati cellule staminali provenienti da feti morti per provare a bloccare la degenerazione dei motoneuroni. La degenerazione dei motoneuroni è la causa dell’indebolimento dell’attività respiratoria e motoria.
Lo scopo principale dei test è stato quello di verificare l’eventuale presenza di effetti collaterali, effetti che i medici non hanno riscontrato. I test, hanno interessato solo una parte del midollo spinale, sono stati coordinati dal professore Angelo Vescovi che sulle pagine di http://www.repubblica.it/ ha dichiarato:” Siamo soddisfatti ed orgogliosi di aver mantenuto la promessa fatta ai nostri sostenitori, ai malati e alle loro famiglie, di avviare una sperimentazione di terapia cellulare sulla Sla. La nostra ricerca è sostenuta da un’associazione no profit e il nostro metodo, in opera dal 1999, non è stato brevettato. Grazie al nostro metodo con pochissimi campioni di cellule fetali neuronali prelevate da aborti spontanei è possibile produrre una quantità illimitata di cellule staminali”.
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