Nuova strage di civili in Siria. Secondo l’agenzia Reuters oggi sono stati scoperti i corpi di 65 persone legate mani e piedi e giustiziate con un colpo di arma da fuoco alla testa.
In rete sono cominciati a circolare dei video che mostrano i corpi di persone insanguinate di ogni estrazione sociale tra cui, presumibilmente, anche ragazzi molto giovani con indosso jeans e scarpe da ginnastica. Coperte di fango, insanguinate ed adagiate sulla riva del fiume Queiq che divide Aleppo, le vittime potrebbero superare perfino le 80 unità secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani.
La città di Aleppo è letteralmente spaccata tra quartieri controllati dal governo e quartieri sotto il controllo dei ribelli tra cui Bustan al-Qasr, luogo di ritrovamento.
La Reuters ha sottolineato di non essere riuscita a confermare la veridicità di un altro video apparso in rete, che mostra un uomo con alle spalle un furgone carico di corpi, mentre spiega il motivo del massacro: “Sono stati uccisi solo perchè sono musulmani.
Secondo le organizzazioni umanitarie indipendenti, la guerra civile in Siria ha portato alla morte di oltre 60mila persone in due anni di combattimenti, macchiando di atroci delitti ed esecuzioni sommarie sia l’esercito regolare siriano che le forze ribelli. La radicalizzazione dei combattimenti ha portato a situazioni di stallo come quella nella città di Aleppo, divisa in due, dove nessuna delle due fazioni riesce a prevalere sull’altra ma le continue sortite offensive, portano alla scoperta di stragi come quella di oggi
Articolo a cura di Nima Mirzabeyk
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