Ennesimi scontri in Siria tra le truppe ed i dissidenti poco fuori la capitale: 4 ribelli sono stati uccisi a Damasco dall’esercito lealista siriano, fedeli al regime di Bashar al Assad.
L’esercito lealista ha bombardato le roccaforti dei dissidenti nella zona sud di Damasco e nella periferia a nord-est della città. Proprio in questa zona, e più precisamente tra le città di Harasta e Irbin, sono stati uccisi 4 ribelli vicino agli uffici governativi.
Nel frattempo i ribelli non si sono limitati a subìre e hanno intensificato gli attacchi ai posti di blocco dell’esercito intorno a Damasco, già iniziati nei giorni scorsi. I ribelli hanno poco a poco conquistato tutta l’autostrada che collega il centro di Damasco con l’aeroporto e, in risposta, l’esercito siriano ha chiuso tutte le vie che portano a Damasco, sigillando la città.
L’attivista Haytham al-Abdullah ha rilasciato una dichiarazione all’agenzia stampa “Dpa” in cui descrive così l’accaduto: “circa 13 posti di blocco dell’esercito all’ingresso della capitale Damasco sono stati attaccati. Questo ha portato le truppe del governo a chiudere le aree, soprattutto quelle che portano ai sobborghi orientale, occidentale e meridionale della capitale”.
I ribelli continueranno dunque la loro conquista dell’autostrada in tutti i suoi 27 chilometri e sperano di occupare anche l’aeroporto internazionale di Damasco: in questo modo nonostante l’esercito lealista abbia chiuso le entrate in città, i dissidenti, controllando l’unica via che collega all’aeroporto, possono interrompere i rifornimenti alle truppe di governo.
Insomma tra chi attacca e chi risponde, chi occupa una zona e chi un’altra, la zone di Damasco si sta trasformando in una scacchiera spartita tra lealisti ed oppositori del regime: la situazione pare molto lontana da qualunque possibile soluzione.
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