Silenzio in Francia, in attesa di andare alle urne domenica
Una campagna elettorale, quella delle elezioni presidenziali francesi che si sta avvicinando alla fine e …al silenzio.
Fine dei dibattiti plurimi, delle interviste, dei comizi, degli interventi, della distribuzione di volantini, di invio di messaggi elettronici a carattere di propaganda, di accuse, e poche scuse….
Tra poco il silenzio… per lasciar parlare solo il fruscio delle schede che scivoleranno domenica nell’urna.
Silenzio dalla mezzanotte di venerdì e nessun potrà esprimersi fino alle ore 20 di domenica 22 aprile, ora di chiusura definitiva degli ultimi seggi o almeno di quelli delle grandi città, nei piccoli centri chiuderanno prima alle 18.
Silenzio. Nessuno potrà parlare…sondaggi compresi.
Proibizione totale di aggiornare i siti dei candidati dalla mezzanotte di venerdì.
Silenzio per i media francesi: radio, televisione, stampa scritta sono ugualmente sottomessi a regole ben rigide: nessuna intervista a candidati e sostenitori, divieto di diffondere sondaggi e risultati parziali prima della chiusura dei seggi.
Regola, quest’ultima che suscita attualmente dibattiti, fa stendere inchiostro, pigiare tasti e aggiungere cori di voci a quelle dei candidati, ultimo clamore prima di fare… silenzio.
Silenzio per i media stranieri (o almeno è quello è desiderato)e benché ci siano state ammonizioni specie nei confronti di siti di paesi limitrofi francofoni, nessun dubbio che, a fine pomeriggio di domenica,appariranno i primi risultati sui siti in questione e attraverso social network.
Silenzio! ammonisce il codice elettorale che, in effetti, vieta la pubblicazione di risultati prima della chiusura definitiva dei seggi, per non perturbare il buon andamento delle votazioni o meglio “falsare la sincerità dello scrutinio”.
Insomma tradotto più semplicemente… per evitare magari un corri corri alle urne da chi aveva deciso magari di non votare o un astensione invece di chi, pensando che il suo candidato ce l’ha già fatta, rinuncia a recarsi alle urne sulla base dei primi risultati trasmessi.
Secondo la procura parigina non si tratta tanto di falsare lo scrutinio, quanto di rendere inutile il voto. Ragion per cui il procuratore ha ben annunciato tutto un sistema messo in atto per agire immediatamente in caso di violazione del divieto, della trasgressione alla legge.
E cosi la BRDP, la Brigata per la Repressione della Delinquenza alla Persona della Direzione Regionale della Polizia Giudiziaria, partirà ,lancia in resta, a indagare sui trasgressori.
Chissà se la Brigata agirà facendo un gran chiasso o…in silenzio!!!
La multa prevista potrà arrivare fino a 75.000 euro facendo probabilmente urlare chi sia sanzionato, o magari riducendolo al silenzio più totale, lasciando senza voce.
La cifra lascia indifferenti media e internauti belgi, certi che il divieto non li riguardi, confortati dal giudizio di Etienne Wery avvocato specializzato in nuove tecnologie, che sostiene che i siti stranieri non rischieranno niente.
Silenzio tra poche ore, mentre l’ultimo sondaggio IPSOS parla di François Hollande in testa con il 29% di intenzioni di voto, lanciatissimo in un sorpasso di Nicolas Sarkozy, che segue arrancando e Marine Le Pen, la bleu marine, che tallona con il 16%, seguita da Jean Luc Mélenchon con il suo 14 %.
Ma il sondaggio sottolinea anche che almeno un terzo degli elettori sono incerti e tra questi, il 40% appartiene al mondo dei giovani.
Si conclude così una campagna lunga, troppa lunga iniziata oramai mesi fa con le primarie socialiste.
Una campagna che è partita un po’ in tutti i sensi non seguendo un tema ben preciso, parlando di tutto e anche di nulla, non rispondendo alle inquietudini di un paese in crisi in un mondo in crisi, animandosi soprattutto per gli interventi di candidati marginali che hanno finito per accaparrare la luce dei riflettori…ma nessuno in fondo ha finito per brillare.
Qualche vignetta mi ha anche fatto sorridere in questa campagna, nel complesso noiosa e accusata di frivolezza da The Economist, giornale inglese che aveva pubblicato sulla prima pagina una versione modificata del Dejeuner sur l’herbe di Edouard Manet.
Se a suo tempo, quando presentato quasi 150 anni fa al salone di Parigi questo quadro aveva scioccato per il nudo di donna accanto ai due uomini in giacca e cravatta, ora piuttosto incuriosisce, riproponendo il nudo di donna in compagnia dei due candidati..
The Economist intitola “La Francia nella negazione ( sottinteso delle problematiche economiche). La più frivola elezione dei paesi occidentali”. Secondo il settimanale, “..chiunque risulti vincitore, questi Francesi, che hanno l’impressione di andare a fare un pic nic ,si scontreranno presto con la dura realtà”
Due giorni oramai.
Se anche non conosceremo il nome definitivo del futuro Presidente della Repubblica Francese, domenica sapremo se il duello finale sarà tra Hollande e Sarkozy o se sarà una sorpresa a rompere questo silenzio e animare il ballottaggio finale.
Finalmente un po’ di….SILENZIO!
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