Il ministro della sanità francese ha disposto un’inchiesta che porti chiarezza sulla sigaretta elettronica. Nuove disposizioni europee per la sua vendita in base alla nicotina contenuta
Il suo arrivo è stato in parte apprezzato in parete osteggiato: quel che è certo è che sulla sigaretta elettronica le incertezze sono tante. Dopo i primi divieti di uso, arriva la prima inchiesta. Non da parte del governo italiani, bensì di quello francese. Il ministro della Sanità della Francia, Marisol Touraine ha richiesto che venga effettuata un’inchiesta più approfondita sulla sigaretta elettronica, per raccogliere maggiori dati su quello che sembra essere diventata una moda, un “must have”, in Francia come in tutta Europa.
L’inchiesta
Il dossier dovrebbe far luce su molti punti che sono ancora avvolti dalle “tenebre”: un metodo per delineare al meglio i rischi e i benefici di questa nuova modalità di fumo. Un intervento che i cittadini francesi apprezzano, poiché interpretato come un segnale di riguardo da parte del governo nei confronti della cittadinanza. Saranno quindi chiariti, almeno si spesa, i dubbi sulle caratteristiche della sigaretta elettronica, sulla possibilità di considerarla come un dispositivo medico e se il suo utilizzo nella società possa crescere o decrescere sebbene, come detto prima, moltissimi francesi la preferiscano alla normale sigaretta.
L’europa
Intanto sembrano già mutare le normative europee sul fumo: una nuova direttiva europea sta per regolamentare la vendita delle sigarette elettroniche, stabilendo che quelle con un contenuto di nicotina maggiore di 4 milligrammi dovranno essere vendute solo in Farmacia. Questa soglia limite non è però ancora definitiva: secondo il Consiglio informale dei Ministri della Salute dell’Unione Europea, la soglia limite dovrebbe essere di 2 milligrammi.
La sigaretta elettronica in Italia
L’attuale ministro della Sanità, Renato Balduzzi, ha affermato “la loro diffusione è contraria agli sforzi di disincentivare la moda dell’uso di sigarette, anche perché possono essere usate per aggirare i divieti, sia sulle aree smoke free che sui minori, e poi perché possono contenere nicotinoidi”. Si deve quindi evitare che venga utilizzata senza alcuna regolamentazione, tenendo conto che nel nostro Paese sono già 400.000 le persone che hanno deciso di acquistare una sigaretta elettronica.
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