Si possono Pignorare i Cani?
Martedì scorso a Ballarò, nota trasmissione televisiva, nel corso dell’illustrazione delle tematiche di aggiornamento in un convegno per Ufficiali Giudiziari, alle parole dell’esimio invitato che dichiarava pignorabili gli animali domestici e, in particolare, ”anche i cani”, sicuramente milioni di telespettatori sono trasaliti e sobbalzati sulla propria poltrona.
In effetti la notizia ha suscitato non poco scalpore, non solo tra il pubblico ed i telespettatori, ma anche negli ambienti animalisti che hanno subito evidenziato il fatto che ad oggi la Legislatura Italiana in materia di tutela e sensibilizzazione verso gli animali sia assolutamente scarsa e ancora inadeguata, tanto da poterli paragonare ad oggetti di valore prelevabili dalle proprie famiglie di appartenenza.
Ciò che è legittimo domandarsi a seguito di questo evento mediatico è
“ciò è realmente possibile?”
- Da un punto di vista strettamente procedurale le parole dell’Ufficiale Giudiziario risultano essere assolutamente veritiere: gli animali (vivi o morti) sono considerati un” bene” e nessuna tutela in quanto esseri dotati di sentimenti è loro riconosciuta; basti pensare che in caso di maltrattamento il reato che viene individuato dalla Legge è quello in funzione del “sentimento per gli animali” e non “degli animali stessi”; insomma l’oggetto da tutelare è il sentimento dell’uomo verso il proprio animale che può essere scosso da un eventuale maltrattamento.
Quindi partendo da questo presupposto i nostri animali ad oggi sono realmente a rischio di pignoramento.
Ma in realtà la pignorabilità degli animali domestici risulta essere assolutamente poco applicabile e riconosciuta (almeno nel caso di animali da compagnia come i cani, i gatti i conigli ecc..):
- Il Codice di Procedura Civile dichiara pignorabili tutte le cose del debitore, quindi i beni suscettibili di valutazione economica; bisognerebbe quindi attribuire innanzitutto un valore economico agli animali (cosa fattibile per animali da stalla, da pascolo, ma assolutamente improbabile nel caso di animali da compagnia che spesso hanno solamente un valore squisitamente affettivo).
Inoltre esiste l’elemento non trascurabile della “ritorsione sull’affetto” in materia di pignoramento:
- Per evitare che il pignoramento dei beni di un proprietario possa tramutarsi in una forma indiretta di ritorsione psicologica sul debitore, la Legge esclude il pignoramento di tutti quei beni che abbiano un valore affettivo (le fedi nuziali, le lettere e gli scritti di famiglia, gli oggetti sacri, etc…).
Quindi se ciò che ha affermato l’Ufficiale giudiziario durante la diretta è da considerarsi assolutamente veritiero ed astrattamente possibile, gli argomenti sopra citati mostrano come un pignoramento su di un animale domestico possa risultare assolutamente illegittimo e quindi impugnabile davanti ad un Giudice.
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