E’ unanime il voto della Commissione parlamentare per gli affari sociali: approvato il disegno di legge che vieta interventi di mastoplastica additiva al seno a ragazze minorenni eccetto che per motivi legati a “gravi malformazioni congenite”. E’ stato anche istituito il registro regionale e nazionale delle protesi mammarie.
Adesso toccherà al ministero della Salute, entro sei mesi, emanare il decreto.
Questa iniziativa, iniziata su proposta dell’ex ministro della salute Ferruccio Fazio, è stata senz’altro incoraggiata dallo scandalo avvenuto recentemente per i problemi e difetti che hanno riscontrato migliaia di donne con le protesi Pip, a rischio rottura.
Per i trasgressori? multa da 5 a 20 mila euro e fino a tre mesi di sospensione dall’esercizio della professione.
Pochi gli svantaggi di questo provvedimento, che aiuta la tutela dell’infanzia, della salute e d’altro canto consente eccezioni per ragioni di gravi problemi che prescindano da questioni estetiche. Prima dei 18 questo è un intervento che è sempre stato sconsigliato: prima di tutto per l’invasività e la mancanza di utilità su un corpo che ancora si deve sviluppare e per la diffusione del desiderio del seno per forza grande, che aumenta i casi di “capricci” sconsiderati e incoscienti.
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