Sei soldati Isaf, Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf), sono rimasti uccisi da una rudimentale mina, nell’Est del Paese.
Sei soldati uccisi in Afghanistan
Sei soldati della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza, sotto comando Nato, sono morti oggi nell’Afghanistan orientale. Lo ha reso noto la stessa Isaf a Kabul.
Secondo fonti ufficiali, da un comunicato si precisa che, il decesso dei sei soldati Isaf uccisi, è stato causato dallo scoppio di un rudimentale ordigno (ied).
L’incidente è avvenuto poche ore dopo la chiusura della Conferenza di Tokyo sull’Afghanistan in cui la comunità internazionale si è impegnata a donare a Kabul 16 miliardi di dollari all’orizzonte 2017.
I Sei soldati uccisi, si aggiungono ad un triste calcolo, secondo il quale, i militari stranieri deceduti in Afghanistan sono, secondo un calcolo non ufficiale di una ong, 14 dal primo luglio e 234 dall’inizio dell’anno.
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Qualche cenno storico politico degli ultimi 11 anni in Afganistan:
Dopo l’attentato terroristico dell’11 settembre 2001 gli Stati Uniti decidono di invadere l’Afghanistan, dando il via all’operazione Enduring Freedom(Libertà Duratura) che si poneva come obiettivo la fine del regime dei talebani e la distruzione dei campi di addestramento e della rete di Al-Qaida, il gruppo terroristico guidato da Osama bin Laden. Vista la sproporzione di forze il regime integralista viene rovesciato in poco più di un mese, nelnovembre del 2001. Al potere si insedierà Hamid Karzai, tuttora capo di stato dell’Afghanistan. Il paese rimane tuttavia ancora sotto occupazione dei contingenti NATO a causa dell’instabilità politica e degli attentati terroristici dei Talebani, radicati ancora nel sud-est del paese al confine con il Pakistan.
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