Sciopero della Scuola, Generale, sabato 24 novembre, confermato dalla FLC CGIL, ed i Cobas. Manifestazione a Roma in piazza Farnese
Sciopero della Scuola sabato 24 novembre 2012, si farà è stato riconfermato, nella serata del 22 novembre, dalla FLC CGIL e dai Cobas che terranno una manifestazione per le vie di Roma.
Lo sciopero Generale della Scuola era stato indetto da tutti i sindacati ma ieri in tarda serata, è sopraggiunta la notizia che, mentre la FLC CGIL ha riconfermato la sua decisione per la grande manifestazione in piazza Farnese, gli altri Sindacati si sono ritirati.
A seguire, dalla pagina ufficiale della FLC CGIL, il comunicato ufficiale oggi 23 novembre 2012.
Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL:
“Per queste ragioni la FLC CGIL conferma lo sciopero e la manifestazione a Roma in Piazza Farnese il 24 novembre e chiede ai lavoratori e alle lavoratrici, agli studenti e ai cittadini di aderire in massa per difendere la scuola pubblica e la dignità del lavoro”.
Ed ora le motivazioni della decisione di persistere nello Sciopero Generale della Scuola per sabato 24 novembre 2012 della FLC CGIL ed il loro auspicarsi una grande adesione ai comizi di piazza Farnese a Roma:
“La FLC CGIL dopo l’incontro di oggi a Palazzo Chigi, convocato sugli scatti di anzianità del personale della scuola, esprime un giudizio fortemente critico rispetto a quanto prospettato dal Governo econferma lo sciopero e la manifestazione del 24 novembre 2012.
Il ripristino degli scatti di anzianità per l’anno 2011 ha bisogno di una copertura finanziaria 480 milioni di euro, ma il MEF a fronte dei tagli epocali, 8 miliardi in tre anni, ha certificato una miseria di risparmi: 86 milioni.
È necessario quindi tagliare di un terzo, pari a 390 milioni di euro, il fondo di scuola per pagare gli scatti. Questo sarà scritto nell’atto di indirizzo per l’avvio di una apposita sessione negoziale.
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Il ripristino degli scatti di anzianità per l’anno 2011 ha bisogno di una copertura finanziaria 480 milioni di euro, ma il MEF a fronte dei tagli epocali, 8 miliardi in tre anni, ha certificato una miseria di risparmi: 86 milioni.
È necessario quindi tagliare di un terzo, pari a 390 milioni di euro, il fondo di scuola per pagare gli scatti. Questo sarà scritto nell’atto di indirizzo per l’avvio di una apposita sessione negoziale.
Non è una soluzione, ma il gioco delle tre carte. L’onere del pagamento si scarica sui lavoratori che dovranno rinunciare a una parte del salario accessorio, quello finalizzato al miglioramento dell’offerta formativa cioè il valore aggiunto alla didattica.
Gli scatti verranno pagati dagli stessi lavoratori ma anche dagli studenti che avranno meno offerta formativa. L’autonomia scolastica e il patto sociale con le famiglie ne escono calpestati.
Per coloro poi che dovrebbero percepire lo scatto negli anni successivi, c’è una sola soluzione: taglio ulteriore del fondo di scuola. In due anni quindi le risorse disponibili per il miglioramento dell’offerta formativa si ridurranno a meno di un terzo di quelle attuali.
Secondo il Ministro Grilli, novello Marchionne, questo “impegno” del Governo dovrà essere compensato da un aumento della produttività del personale docente e ATA: vale a dire lavorare di più a parità di salario.
Il Governo tace invece su precariato e piano di stabilizzazioni docenti e ATA, tagli agli organici, finanziamenti alla scuola pubblica, docenti inidonei e rinnovo del contratto bloccato da oltre tre anni”.
I Cobas e Studenti aderenti al sindacato Cobas, terranno invece un corteo che si snoderà dalle 9 alle 14, da piazza della Repubblica a piazza Santi Apostoli (Roma).
In un comunicato ufficiale , Uil, Cisl Scuola, Flc Cgil, Snals-Confsal, hanno motivato il loro ritiro dallo sciopero della Scuola indetto per il 24 novembre 2012:
“I due punti della mobilitazione erano la cancellazione dell’aumento dell’orario di lavoro e l’atto di indirizzo per la trattativa per il recupero degli scatti di anzianità”.
“Li abbiamo ottenuti e sospendiamo la mobilitazione in attesa dell’esito del confronto“
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