Sciopero di 4 ore martedì 11 dicembre 2012 a Genova della FIOM con presidio al Palazzo di Confindustria. Appuntamenti
Sciopero di 4 ore a Genova martedì 11 dicembre indetto dalla FIOM di Genova. Lo Sciopero avrà durata di 4 ore e si terrà un presidio dalle ore 9.30 del mattino fino alle ore 12.00 davanti al palazzo di Confindustria a Genova.
La FIOM ha reso note le motivazioni dello sciopero di domani 11 dicembre in un suo comunicato ufficiale sotto allegato:
Fim, Uilm e Fismic hanno firmato un accordo per il rinnovo del Contratto dei metalmeccanici che conviene solo alle imprese. Dopo tre mesi di finta trattativa, escludendo dal negoziato il sindacato maggiormente rappresentativo nella categoria, senza coinvolgere le lavoratrici e i lavoratori e senza mandato degli stessi, la nuova intesa raccoglie solo i contenuti voluti dalla Federmeccanica e rappresenta il primo frutto avvelenato dell’accordo separato sulla produttività non firmato dalla Cgil.
Gli aumenti previsti – 130 euro lordi per il quinto livello, in tre rate, l’ultima nel 2015 – non tutelano il potere d’acquisto dei salari, l’erogazione e le quantità dichiarate non sono garantite nel triennio di vigenza contrattuale.
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Ciò che è garantito, invece, è l’aumento secco dell’orario di lavoro, attraverso il raddoppio dello straordinario obbligatorio e l’aumento delle ore di flessibilità. Quest’accordo cancella il ruolo contrattuale delle Rsu in materia di orario e ne consegna alle aziende la gestione unilaterale, perché dalla sua entrata in vigore per le stesse sarà sufficiente l’esame congiunto, da effettuare in tempi ristretti, per applicare nuove turnazioni.
Le aziende potranno pagare 3 Par (permessi annui retribuiti) all’anno, aumentando anche per questa via l’orario di lavoro. Le lavoratrici e i lavoratori non avranno più la garanzia del pagamento dei primi tre giorni di malattia, così come vedranno svanire l’obbligo dell’automatismo nella progressione dei passaggi di livello più bassi.
Fim, Uilm e Fismic pensano di liquidare il Contratto nazionale senza passare attraverso il voto dei lavoratori, perché consapevoli di aver assecondato le posizioni di Federmeccanica su aspetti decisivi della tutela delle condizioni di lavoro.
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