Lo sciopero dei Forconi è iniziato alle ore 22:00 dell‘8 Dicembre 2013, riscontrando un discreto numero di partecipanti, e andrà avanti fino alle ore 24 di Venerdì 13 Dicembre 2013. Le manifestazioni si estendono da Nord a Sud, provocando non pochi danni alla circolazione e in più molte famiglie italiane stanno prendendo d’assalto supermercati e pompe di benzine preoccupate dal fatto che lo sciopero dei Forconi possa mettere in ginocchio il paese.
Sciopero dei Forconi: la situazione in Italia. Come abbiamo detto in precedenza, lo sciopero sta colpendo maggiormente la viabilità sulle autostrade, tra queste quelle maggiormente colpite sono la A7, A27, A14 e A1. Bollino rosso nel Triveneto, in Sicilia, a Latina e soprattutto a Torino, dove davanti al centro commerciale più grande della città, Le Gru, i Forconi hanno piantato i primi picchetti. Inoltre, moltissimi negozi sono solidali con lo sciopero dei Forconi, infatti davanti alle vetrine hanno esposto cartelli a favore del movimento, e alcuni li incitano ad andare ad oltranza senza rispettare la scadenza fissata per il 13 Dicembre 2013.
Sciopero dei Forconi: fa paura perchè il popolo si ribella al padrone, ma è questo il modo giusto o bisogna essere ancora più incisivi?
La storia ci insegna che quando la classe lavoratrice, soprattutto quella operaia, ha cominciato a manifestare aderendo a scioperi non approvati, è riuscita a conquistare diritti importanti, che riguardavano la DIGNITà. Dignità che in questi ultimi anni sta venendo meno, e per tutelarla i lavoratori hanno aderito a proteste veicolate dai sindacati o dalla politica ottenendo scarsi risultati e molte promesse, invece con lo sciopero dei Forconi i lavoratori rifiutano la “tirannia” dei padroni. La gente è stufa, è stanca, esasperata, stanca di sentire solo chiacchiere, e soprattutto “ha fame“, e sempre la storia ci insegna che proprio quando il popolo ha fame diventa pericoloso, e comincia ad attaccare alla cieca, trasformandosi da pecora in leone, un leone molto pericoloso. Tuttavia, sono convinto che il blocco della circolazione non sia il modo migliore di protestare, perchè ciò non fa altro che aggravare la difficile situazione dei propri connazionali, sono convinto che fermare il commercio e bloccare l’accesso ai negozi non sia il modo giusto di protestare, perchè in questo periodo pre-natalizio i danni provocati sono enormi.
Anzichè paralizzare l’Italia in questo modo, converrebbe bloccare i nostri politici, una classe di incompetenti, ladri, corrotti, pluri-condannati, nullafacenti, chiacchieroni, ma non con la violenza ma con le loro stesse armi. Innanzitutto non bisogna creare dei blocchi per fermare la circolazione, basta non prendere più la macchina, lasciare i mezzi pubblici a giacere nei capannoni, cioè rinunciare a tutto ciò che usano per farci pagare indirettamente. Bisogna attuare uno sciopero intelligente, civile, incisivo, insomma “fatto bene”, in modo da restare dall’altra parte della staccionata, ovvero della ragione. Come prima cosa bisogna sensibilizzare le masse a tempo, esporre le cause, anche se bisogna “essere più che ciechi” per non vedere, e i rimedi, il tutto con una SANA INFORMAZIONE, senza deviazioni e devianti, abbandonare il menefreghismo e diventare membri attivi della società in cui viviamo. Essere correttamente informati significa saper giudicare, saper puntare il dito, mandare a casa chi ci rappresenta nel modo sbagliato, elaborare un proprio punto di vista sulla situazione, non essere una pecora, essere informati correttamente significa aprire gli occhi e protestare in maniera civile intelligenza.
Se questo non bastasse allora bisogna procedere in un altro modo, non ricorrendo all’ uso della violenza ma non pagando le tasse, gli anticipi tasse, il tarsu, e ricominciarle a pagare quando i servizi, per cui noi paghiamo, vengono migliorati. Deve essere una protesta di massa, diventare EVASORI ad oltranza, e potrei continuare così per ore ed ore.
Sciopero dei Forconi: cosa ne pensa il Movimento 5 Stelle e Beppe Grillo.
Sicuramente la situazione non è passata inosservata all’occhio vigile del comico genovese, che sul suo blog ha pubblicato una lettera indirizzata al Capo di Stato Maggiore dell’esercito italiano, al capo della Polizia di Stato ed al comandante generale dell’arma dei carabinieri. Con questa lettera, il leader del Movimento Cinque Stelle si è voluto complimentare con i poliziotti che ieri, durante la manifestazione, si sono tolti il casco, segno che non volevano proteggere più la classe politica così da essere solidali con i manifestanti. Un gesto quasi banale, ma che indica una rivoluzione e speranza per un futuro più roseo.
Comunque vada, giusto o sbagliato che sia, lo sciopero dei Forconi è un segnale inequivocabile che qualcosa sta cambiando, ci stiamo svegliando, e anzichè pensare al modo per superare i blocchi stradali cominciamo a pensare se ne vale pena recarci a quel lavoro, se può essere cambiato, se può essere migliorato, se è il lavoro giusto per noi o semplicemente un ripiego.
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