Città di Castello trema. Piccole scosse e solo lievi danni. Cresce tuttavia il timore tra gli abitanti del centro dell’alta Umbria e dei comuni limitrofi. Crolli di parte di un muro già lesionato nell’esplosione di due giorni fa causata da una bombola di gas (di cui abbiamo già parlato in questo articolo).
DIRETTA TWITTER: Tweets di @INGVterremoti (sciame sismico Città di Castello)
Lo sciame sismico è iniziato circa un mese fa (il 24 marzo 2013) con due scosse di magnitudo 3,3 e 2,9 con epicentro tra Apecchio, Pietralunga e Città di Castello. Da allora le repliche si sono ripetute, fino alla scossa di magnitudo 3,6 registrata ieri mattina alle 9.57 con epicentro nei pressi di Città di Castello.
Le scosse si sono concentrate in una fascia che va dall’Alta Valle del Tevere umbra fino al Metauro e alla costa romagnola di Rimini, ma scosse si sono registrate anche sull’appennino marchigiano nei pressi di Ascoli Piceno.
Nella giornata di ieri attività molto intensa nell’Alta Valle del Tevere umbra, con oltre cento scosse, per lo più strumentali, che hanno generato un certo timore tra la popolazione.
Oltre alla scossa di magnitudo 3.6 si sono registrate ben altre 25 scosse sopra il secondo grado Richter. Gli eventi sismici si sono tutti sviluppati ad una profondità tra i 7 e i 9 Km.
Nessun danno alle persone e lievi danni ad edifici comunque già pericolanti o lesionati.
Sulla pagina Twitter dell’Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia (INGV) è possibile seguire in diretta l’evoluzione della situazione con tutti i dati relativi alle nuove scosse.
L’evento sismico attuale (indicato dai pallini rossi nell’immagine sopra) è localizzato a circa 4 Km ad est dell’abitato di Città di Castello. I pallini arancioni si riferiscono invece alla sequenza sismica di circa 60 scosse seguita a quella di maggiore intensità registrata il 24 marzo scorso e localizzata circa 7 Km a nord-est di quella in atto.
Ad aprile 2010 in una area molto vicina, nei pressi del comune di Pietralunga, si era verificata una sequenza sismica dalle caratteristiche analoghe.
La popolazione attende la fine delle scosse, sebbene molto lievi. Il ricordo del drammatico terremoto del 1997 è ancora presente nella mente degli umbri, anche se la speranza è che non vi siano analogie di nessun tipo con quell’evento.
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