Schettino, la scatola nera del Costa Concordia continua a parlare:“Madonna ch’aggio cumbinato”. Ecco cosa disse dopo lo stridio contro le rocce
Schettino, la scatola nera del Costa Concordia, continua a rivelare altri dettagli sulle registrazioni della tragedia della nave all’isola del Giglio.
“Madonna ch’aggio cumbinato”.
Sono queste le parole che capitan Schettino pronunciò subito dopo aver strisciato lo scoglio mentre faceva l’inchino all’isola del Giglio.
Sono le 21.45 e 22 secondi , quando il capitano Schettino, in stretto dialetto napoletano, sbotta utilizzando la caratteristica esclamazione. Da quella vicenda si uscirà con 32 morti e tante recriminazioni da fare. Con tante questioni di coscienza e motivi di riflessione.
La Stampa ha rivelato alcune anticipazioni sui risultati della perizia suppletiva sulla scatola nera del Costa Concordia, un colorito dialogo tra il capitano, gli armatori e l’equipaggio:
La Costa sapeva dell’inchino – Alle ore 18.27 (poco dopo la partenza da Civitavecchia) Schettino annuncia “amm’a fa’ l’inchino al Giglio”. Alle 18.36 e 32 secondi l’addetto alla cartografia Stefano Canessa dice al primo ufficiale Giovanni Iaccarino:
“Giovà, per la pratica hai avvisato?” e lui riponde:
“Ah, per il passaggio al Giglio…”.
Nonostante le bugie successive, già alle 21.51, il comandante Schettino, al telefono con il direttore della sala macchina (allagata) Giuseppe Pillon afferma:
“E allora stiamo andando a fondo praticamente, non l’ho capito?“.
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Le bugie – Sono le 21.54 e 50 secondi quando il capitano accetta di informare i passeggeri, ma non sull’incidente contro lo scoglio:
“Di’ che c’è stato un black out“.
E alla capitaneria di Civitavecchia, allertata dai carabinieri informati dalla figlia di una passeggera, ripete alle 22.02:
“Abbiamo fatto un black out, stiamo valutando… al limite ci mandino un rimorchiatore“.
Le giustificazioni con la Compagnia – Se alle 21.56 e 19 secondi, Schettino dice a Roberto Ferrarini, manager delle emergenze di Costa Crociere a Genova:
“Roberto ho fatto un casino!…
Senti una cosa: io sono passato sotto l’isola del Giglio, qua! È stato il comandante Palombo… mi ha detto “passa sotto, passa sotto””,
più tardi minimizza. Alle 22.06 e 27 secondi gli assicura:
“Allora Robè, non andiamo a fondo, a fondo non ci andiamo…bisogna chiamare qualche rimorchiatore che ci porti via“.
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