Schettino, il Procuratore Verusio sulla manovra dopo l’urto: “E’ stata la mano del buon Dio a fare avvicinare la Costa Concordia al Giglio”.
Schettino si è presentato anche oggi al Teatro Moderno di Grosseto per il terzo giorno di udienza per l’incidente probatorio sulla scatola nera del Costa Concordia.
schettino, come nei precedenti due giorni di Udienza è entrato in Teatro dall’entrata secondaria ed ha salutato i fotografi, scambiando anche qualche frase di circostanza:
“Buongiorno, buon lavoro a tutti”.
La novità sull’inchiesta di oggi è stata la rivelazione del procuratore di Grosseto Francesco Verusio in merito alla rotta seguita dalla nave in avaria:
“E’ stata la mano del buon Dio a fare avvicinare la Costa Concordia al Giglio dopo l’urto contro gli scogli, altro che una manovra fatta dal comandante Schettino”.
“Se non c’era quel vento di quella sera la nave si sarebbe capovolta e affondata in un minuto. Non aveva propulsione e i timoni erano bloccati, l’ha salvata solo l’abbrivio”.
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L’avvocato della difesa di Francesco Schettino, Francesco Pepe, in merito all’intercettazione in plancia secondo la quale il comandante del costa concordia Francesco Schettino avrebbe detto durante le comunicazioni telefoniche con la Capitaneria di Porto:
“Stiamo imbarcando acqua, tanto è calma piatta. E poi ci pensi Dio”.
Ha obiettato:
“l’intercettazione “é incompleta. Schettino si riferiva al fatto, come affermò, di poter mettere tranquillamente le lance in mare. La sua fu una rassicurazione che voleva dare”.
Schettino, questo forse è uno dei fatti più importanti emersi oggi, ha ribadito che è stato il capo dell’Unità di crisi di Costa Crociere, Roberto Ferrarini, a dirgli di prendere tempo prima di chiamare la Capitaneria e far intervenire rimorchiatori la notte del naufragio.
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