Ennesimo crollo a Pompei. Non si ferma il tristissimo stillicidio di crolli che da lungo tempo sta minando l’esistenza di uno dei siti archeologici più importanti d’Italia e del Mondo. La città di Pompei, sommersa di cenere, lava e lapilli durante l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., è da allora un simbolo della violenza del vulcano, ma anche una straordinaria testimonianza storica di quella che era la vita quotidiana in una città romana dell’epoca. L’eruzione del Vesuvio infatti si caratterizzò per una estrema violenza e rapidità, tanto da colpire in maniera del tutto improvvisa gli sfortunati abitanti, molti dei quali rimasero letteralmente pietrificati.
Scavi Pompei: il nuovo crollo
A cedere nella serata di oggi è stato il muro di una bottega in via Stabiana. Cedimenti anche all’intonaco della Casa della Fontana Piccola. Già nello scorso mese di luglio in via Stabiana si erano verificati dei crolli. I crolli sarebbero dovuti al maltempo che da giorni sta flagellando l’intero Meridione. Lo scorso 24 novembre si erano verificati già ulteriori crolli in una domus.
La Soprintendenza assicura che già a metà dicembre partiranno i lavori di ripristino e di messa in sicurezza di tutte le murature della Regio VII. Nelle settimane successive, quindi all’inizio del nuovo anno, analoghi interventi verranno effettuati anche sulle murature della Regio VI e della Regio VIII.
La Soprintendenza deve tuttavia anche difendersi da una forte critica mossa dal sindacato CISL: “Gli ulteriori crolli avvenuti domenica negli Scavi di Pompei – afferma Antonio Pepe, rappresentante CISL degli scavi – sono un segnale che la Sovrintendenza si deve dare da fare, perché la manutenzione ordinaria è stata trascurata da troppi anni e i crolli ne sono la conseguenza”.
Al di là delle polemiche, ovviamente inevitabili, ci auguriamo che siano davvero gli ultimi crolli e che Pompei possa tornare a splendere in tutta la sua impareggiabile bellezza.
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