Non si è più al sicuro nemmeno negli asili: i killer stavano seguendo il pregiudicato Luigi Lucenti che, per nascondersi, si era rifugiato nella scuola materna “Eugenio Montale” di via Fratelli Cervi, a Scampia, noto quartiere napoletano. L’uomo è stato ucciso proprio sull’ingresso principale dell’asilo, dopo esser stato ferito pochi minuti prima in una strada vicina dai due killer che si trovavano in scooter col volto coperto.
I 300 bambini di età tra i 3 ed i 5 anni che popolano l’asilo stavano preparando la recita di Natale quando sono stati avvertiti gli spari e, solo per una questione di “fortunate” circostanze non si sono trovati nel mezzo della sparatoria. Sono stati immediatamente chiamati i carabinieri e, mentre facevano un sopralluogo, i bambini sono usciti da una porta sul retro della struttura.
Una docente del Lotto U del quinto circolo didattico “Eugenio Montale” ha descritto quanto è avvenuto: “stavamo preparando la recita di Natale cantando tutti insieme le canzoni. No, gli spari non li abbiamo sentiti e per fortuna i nostri bimbi non si sono accorti di nulla. I bimbi sono stati fatti uscire da una uscita secondaria e non hanno visto il cadavere”.
Queste sono le dichiarazioni rilasciate da Angelo Pisani, Presidente dell’ottava municipalità di scampia, uno dei primi ad accorrere all’asilo: “Sparate anche a noi ma non sparate tra i bambini. Chiediamo al governo e alle forze dell’ordine di presidiare scuole, chiese e tutti i centri abitati di Napoli perchè la gente si deve sentire al sicuro e non in continuo pericolo. Condanna severissima dell’ultimo agguato consumatosi all’interno di un asilo. Ma non basta. Queste belve ormai agiscono ovunque incuranti di trovarsi tra i bambini che rischiano di essere coinvolti in vicende che non appartengono loro. I bambini si sono salvati dalla sparatoria perchè impegnati a cantare le melodie natalizie. I loro canti hanno coperto i colpi di pistola ma soprattutto hanno ritardato la loro uscita. Mi chiedo terrorizzato che cosa sarebbe accaduto se quei bambini si fossero trovati davanti un uomo che fuggiva e due sicari che lo rincorrevano. E’ un agguato senza precedenti. E’ stato un miracolo che dei bambini non si siano trovati sulla traiettoria dei proiettili. Oggi è andata bene ma sono preoccupato per la sicurezza della gente del mio quartiere”.
L’omicidio, stando a quanto è stato comunicato dagli investigatori che non hanno ancora terminato le indagini, rientrerebbe probabilmente nell’ambito della “faida di scampia” tra “scissionisti” e “girati”: la vittima, infatti, aveva molti precedenti tra cui droga ed associazione a delinquere e sembra anche che fosse uno specialista del cosiddetto “cavallo di ritorno”. Pare che l’uomo fosse stato incaricato dal clan Abbinate di gestire una delle piazze di spaccio del quartiere, quella della “Cianfa di Cavallo” in via Ghisleri, nonostante fosse stata chiusa dalle forze dell’ordine per i frequenti blitz avvenuti per contrastare la faida.
Il Ministro degli Interno Anna Maria Cancellieri ha commentato il nuovo omicidio avvenuto oggi a Scampia con queste parole: “Una ferita aperta, una battaglia con tempi lunghi. Purtroppo è una ferita aperta sulla quale lavoriamo con un impegno notevole di uomini, è una battaglia con tempi lunghi, è molto complessa”. Il Ministro ha inoltre assicurato che i tagli compiuti dal governo non avranno alcuna conseguenza sulla sicurezza: “Scampia richiede una massiccia presenza di forze dell’ordine ed è un territorio che non verrà minimamente intaccato, i tagli non toccheranno mai le forze dell’ordine, toccano gli uffici, l’organizzazione, la loro dislocazione sul territorio. La presenza delle forze dell’ordine non verrà indebolita assolutamente”.
Anche qualche tempo fa un’altra vittima era stata trovata non lontano da una scuola materna. Insomma, tra morti, droga, minacce e spari, sembra che proprio nulla possa fermare l’odio camorrista di questa feroce faida che si rinnova costantemente.
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