Sanremo 2013 stasera, la terza serata, stasera, 14 febbraio, si esibiranno i 14 cantanti categoria Campioni e 4 Giovani. Scaletta e ospiti.
Sanremo 2013 è giunta alla terza serata e la sfida ora si fa più accesa, difatti stasera ascolteremo tutti e 14 i cantanti della categoria Campioni e queste 14 canzoni saranno giudicate esclusivamente dal pubblico da casa tramite televoto. Dopo le votazioni sarà stilata una graduatoria provvisoria delle 14 “canzoni-artisti” in competizione che peserà per il 25% nella determinazione della graduatoria finale.
Oltre alle 14 canzoni della categoria Campioni, Sanremo 2013 stasera ci farà ascoltare altre 4 canzoni della categoria Artisti Giovani: Andrea Nardinocchi, Antonio Maggio, Ilaria Porceddu e Paolo Simoni.
“Sanremo 2013 come ieri sera, anche questa volta la votazione avverrà tramite sistema misto, legato al televoto del pubblico e alla Giuria della Stampa del Festival. Entrambe le valutazioni verranno percentualizzate pesando entrambe per il 50% nella determinazione della classifica complessiva”.
“Le due canzoni dei GIOVANI più votate passeranno il turno a DSanremo 2013 e si contenderanno la vittoria insieme alle due canzoni migliori e votate nel corso della serata di mercoledì”.
“Ospite del Festival l’ugola d’oro di Cellino San Marco Al Bano Carrisi, l’ex calciatore fuoriclasse Roberto Baggio e per la prima volta nella tv italiana Antony & The Johnsons”.
Una scheda di Antony, altro ospite di “spessore” che si esibirà stasera a Sanremo 2013:
“Nato nel Sussex, Inghilterra, Antony si trasferisce a New York City a 19 anni. Nel 1992, fonda il collettivo avanguardistico Blacklips At The Pyramid Club e passa gli anni seguenti sviluppando la sua voce e le sue idee sui palchi di NYC.
E’ nel 1998 che per la prima volta Antony debutta sulle scene con il suo ensemble chiamato Antony and the Johnsons. Nel 2005 Antony and the Johnsons vince con l’album “I Am A Bird Now” il britannico Mercury Prize.
Ann Powers del LA Times scrive sull’uscita dell’album “Cying Light” nel 2009: “It’s the most personal environmentalist statement possible, making an unforeseen connection between queer culture’s identity politics and the green movement. As music, it’s simply exquisite”.
Nel 2010 The Sun ha dato a “Swanlights”, il quarto album di studio, 5 stelle su 5 e ha definito Antony “uno dei più grandi cantanti viventi”, mentre il Daily News scrive:“in questi brani intensi e silenziosi, ha creato un mondo tutto suo”.
Nel 2006 Antony ha collaborato con il filmmaker Charles Atlas a Turning, esibizione live accompagnata da un’installazione video
Dal 2008, Antony si è esibito accompagnato da orchestre provenienti da tutto il mondo, incluse la London Symphony Orchestra al Barbican di Londra, la Chamber Orchestra di Sydney alla Sydney Opera House, The Orchestra of St. Luke’s al Lincoln Center di New York e la Brooklyn Philarmonic alla BAM.
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“100 Years: A History of Performance Art” di Klaus Biesenbach, esposto al MoMA, include la presentazione di “The Crying Light” al Manchester Festival 2009.
La scorsa estate, Antony è stato il direttore musicale e performer stesso in “The Life and Death of Marina Abramovic”, diretto da Robert Wilson, acclamato da critica e pubblico.
La sua rappresentazione di Swanlight, andata rigorosamente sold out alla Radio City Music Hall il 26 gennaio 2012, è stata commissionata dal MoMA e sarà presentata nel 2014 al Teatro Real de Madrid.
Antony ha collaborato con artisti e musicisti di ampissimo respiro come Bjork, Boy George,Yoko Ono, Laurie Anderson, CocoRosie e Lou Reed.
Antony è anche un grande artista visivo ed ha esibito le sue opere al Palais Des Beaux Artsin Belgio, alla Isis Gallery di Londra, all’Accademia Libertina di Torino e alla Triennale di Milano.
Nel 2009 ha curato lo show intitolato “Six Eyes” alla galleria Du Jour Agnes B. a Parigi, che includeva anche lavori di Peter Hujar, Kiki Smith e William Basinski.
Nell’ottobre 2010, Antony ha pubblicato un libro di disegni e collages chiamato proprio “Swanlights”, pubblicato da Abram Image.
I disegni di Antony sono esibiti all’Hammer Museum di Los Angeles dal gennaio 2012, la mostra è curata da James Elaine.
New York Times: “potrebbe essere creato un caso, che Mr.Hegarty stesso sta seguendo linee inesplorate come artista e performer…”.
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